Alla vigilia del 13 giugno, 160° anniversario della fine del Governo pontificio a Ravenna e in tutta la Romagna, il vicesindaco e presidente della Fondazione del Museo del Risorgimento Eugenio Fusignani sottolinea l’importanza “di un evento del quale la città volle mantenere memoria dedicandogli una delle sue strade più centrali: l’attuale via Serafino Ferruzzi, anticamente ricordata come via della Torre, venne ribattezzata dopo l’Unità d’Italia via XIII giugno.
Ripercorrendo nelle memorie cittadine gli eventi del lontano 1859 incontriamo il nome dell’ultimo cardinal legato delle Romagne, monsignor Achille Ricci, che tradizionalmente risiedeva nel palazzo del Governo, attualmente sede della Prefettura, in piazza del Popolo. Il 13 giugno di quell’anno il cardinale dovette abbandonare precipitosamente la città spinto anche da una sommossa popolare. Si sanciva così l’affrancamento della città dal Governo pontificio; dopo un breve periodo di governo provvisorio, a cui seguì l’amministrazione da parte di Luigi Carlo Farini, l’anno successivo dopo un plebiscito la città di Ravenna venne annessa al Regno d’Italia.
Per mantenere viva questa memoria sto ragionando, insieme all’associazione DisOrdine, alla realizzazione di un progetto che preveda un inserto musivo nel marciapiede di via Serafino Ferruzzi, a ricordo di via XIII Giugno.
Si è trattato infatti di un momento storico fondamentale per la città di Ravenna e non solo. La fine del potere temporale della Chiesa ha avuto riflessi positivi anche per la Chiesa stessa, consentendole di dedicarsi esclusivamente alla sua vocazione spirituale originaria, come ebbe a dire Giovanni XXIII, seguito da Paolo VI.
Uno stato laico non può dimenticare le date che segnano le tappe fondamentali della sua storia e il 13 giugno 1859 è una di quelle, che Ravenna non può e non vuole dimenticare, anche in onore dei tanti martiri ravennati del Risorgimento, che quest’anno celebriamo con il 170° anniversario della Repubblica Romana e della Trafila Garibaldina”.