Mauro Guerra, il veterinario di Sant’Antonio, ha deciso di rispondere alle accuse di maltrattamento e uccisione di animali, detenzione illegale di farmaci, falsificazione di libretti sanitari, frode in commercio e reati tributari in processo.
I legali del veterinario, in accordo col proprio cliente, tornato nel frattempo a svolgere la propria professione, hanno quindi deciso di affrontare il dibattimento pubblico convinti di dimostrarne l’innocenza.
L’inchiesta, portata avanti dalle forze dell’ordine, ha visto coinvolte altre 7 persone, che hanno chiesto di rispondere alle accuse in diverse modalità.
Per quanto riguarda il processo a Mauro Guerra, la LAV, la Lega Anti Vivisezione, si costituirà parte civile. In tribunale a Ravenna nella giornata di ieri è stata presente Alessandra Ferrari, responsabile Area Animali Familiari, che ha sottolineato come: “I medici veterinari interpellati come consulenti hanno infatti confermato che l’operato di Guerra riguardo alle eutanasie praticate, non solo è inappropriato e lontano dalle linee guida degli organismi preposti, ma ha causato dolore e sofferenze inaudite ai pazienti”.
L’associazione chiederà inoltre “L’immediata radiazione di Guerra” all’Ordine dei Medici Veterinari.
La costituzione di LAV come parte civile è stata accolta anche nei confronti degli imputati accusati di aver maltrattato e portato alla morte, per mano di Guerra, il cane Balto, da cui sono partite le indagini sul veterinario.
“Il veterinario è la figura di fiducia a cui le famiglie affidano cani e gatti affinché vengano curati. In questo caso, chi dovrebbe alleviare le loro sofferenze e assisterli agendo secondo scienza e coscienza si è trasformato in un carnefice, arrivando a sottoporre animali a interventi chirurgici senza un adeguato protocollo anestesiologico e a togliere la vita dolorosamente ad animali curabili. Chi commette simili atrocità non dovrebbe più essere un pericolo per cani e gatti. L’Ordine dei Medici Veterinari dia un segnale forte a chi ogni giorno affida la vita dei propri animali alle cure dei veterinari: radiazione immediata di Guerra”.
Le indagini iniziarono nel 2020, su indicazione di un agente della Polizia Locale, fuori servizio, che notò il cane Balto, un Labrador, soffrire il caldo d’agosto in un cortile in centro a Ravenna. Il cane era stato affidato alle cure di una terza persona dai proprietari, partiti per le vacanze.
Portato dal veterinario Guerra, l’animale è stato soppresso con il consenso dei proprietari. Tuttavia l’inchiesta condotta dalle forze dell’ordine avrebbe ricostruito per il cane uno stato di salute ben differente. Secondo l’autorità giudiziaria, con le dovute cure, il cane avrebbe potuto tranquillamente continuare a vivere.
Inoltre, l’eutanasia, sempre secondo l’inchiesta, sarebbe avvenuta mediante Tanai, un farmaco che porta al soffocamento, somministrato però senza eutanasia. Balto, quindi, avrebbe sofferto fino agli ultimi istanti di vita.
Diversi i casi di maltrattamento ai quali dovrà rispondere il veterinario. Il professionista è inoltre accusato di aver falsificato alcuni libretti sanitari, dove venivano annotati vaccini in realtà mai effettuati. Un’altra accusa riguarda l’esercizio abusivo della professione di farmacista. Infine l’accusa di evasione fiscale: oltre un milione di euro di tasse non pagate.