“Il 25 dicembre sia per il Signore”. Ha colpito molto la Diocesi e, in particolare, l’arcivescovo di Ravenna-Cervia, monsignor Lorenzo Ghizzoni, la lettera inviata nei giorni scorsi a Papa Francesco dal giocatore della Consar Ravenna Davide Saitta. Nella sua missiva il pallavolista chiede di non dover giocare la partita contro il Trento, in calendario proprio il 25 dicembre (a causa di una serie di convocazioni per i primi di gennaio). E di avere tempo e modo per poter passare in famiglia questa festa. Richiesta più che legittima, che l’arcivescovo e la Diocesi sostengono e che fa riflettere su un mondo, quello dello sport, che fatica sempre di più a fermarsi anche di fronte a questi valori.
“Al di là del caso specifico, lo sport è indubbiamente veicolo di importanti valori da promuovere – spiega monsignor Ghizzoni –. Ma ce ne sono altri da difendere, come il tempo della festa e della famiglia. È in gioco il senso stesso del Giorno del Signore, ogni domenica e, in particolare, del Natale che richiama tutti al dono prezioso dell’incarnazione di Cristo nel mondo. Valori per noi credenti ma anche per tutti, per i quali, come scrive Saitta, si dovrebbe sacrificare un po’ di spettacolarità del gioco”.