Sette eventi sotto le stelle per sette storie che intrecciano musica e parole: ritorna in scena il Trebbo in musica di Ravenna Festival, la speciale rassegna creata ad hoc per Cervia-Milano Marittima e quest’anno alla sua quinta edizione. Giovedì 6 giugno, il Trebbo si apre alla Rotonda Primo Maggio alle 21.30 con un evento in prima e a ingresso libero. L’incontro con Pupi Avati è naturalmente dedicato al suo cinema – nutrito di luoghi familiari, umori novecenteschi, in perfetto equilibrio tra rassicurazioni e imprevisti – ma anche alla musica che ha sempre avuto un ruolo importante nei suoi film. D’altronde il jazz è stato il primo amore del maestro bolognese, affiancato in scena dal quartetto con Teo Ciavarella al pianoforte, Checco Coniglio al trombone, Alfredo Ferrario al clarinetto e Francesco Angiuli al contrabbasso. La rassegna, realizzata in collaborazione con il Comune di Cervia e con il contributo della Cooperativa Bagnini, continua fino al 4 luglio all’Arena dello Stadio dei Pini con altri sei imperdibili appuntamenti.
“Quando ho capito che la musica non sarebbe stata la mia professione, ho davvero passato mesi tra i peggiori di tutta la mia vita,” ricorda Pupi Avati, folgorato sulla via del jazz da giovanissimo ma persuaso ad abbandonare quella strada dall’incontro con la sbalorditiva creatività di Lucio Dalla, quando questi fece il suo ingresso nella Doctor Dixie Jazz Band di cui Avati faceva già parte come clarinettista. “Nel complesso, però, non mi posso certo lamentare: ho fatto più di cinquanta film, il cinema è stata un’altra passione totale, che mi ha come risarcito. Quello che vorrei dire alle tante persone che non sono riuscite a realizzare i loro sogni è che la vita è abbastanza lunga e sorprendente da farci coltivare altri sogni e da offrirci nuove possibilità. Non siamo nati per fare una cosa sola, la mia esperienza lo dimostra”.
La musica e il jazz in particolare gli sono rimasti nelle vene però: la carriera di Pupi Avati è fatta anche di collaborazioni di lungo corso con musicisti e compositori come Henghel Gualdi, Amedeo Tommasi e Riz Ortolani, a loro volta protagonisti di stagioni cruciali della musica italiana. “Certi film devono davvero vivere di musica e di sicuro il cinema mi ha almeno un po’ ‘vendicato’ anche in senso musicale – continua il regista – in parte perché proprio Lucio Dalla ha collaborato con me in un paio di occasioni. E poi perché, ad esempio, una serie come Jazz Band, del ’78, andò benissimo. Anche Ma quando arrivano le ragazze? e ovviamente Bix sono film pieni di musica, per i quali ho dato una direzione precisa alla colonna sonora. Una cosa che, per uno come me che tuttora continua a considerarsi un musicista fallito, è stata molto appagante. In definitiva, posso dire che il cinema mi ha comunque permesso di avere un rapporto di consuetudine con la musica”.
La rassegna continua il 13 giugno con Prime donne, un omaggio a Giacomo Puccini affidato a Laura Morante e, naturalmente, alla musica del maestro, mentre il 18 giugno le canzoni di Margherita Vicario saranno per la prima volta arricchite dalle sonorità di un’orchestra classica, ovvero La Corelli. Maqeda è invece un’occasione per immergersi nella cultura dell’Etiopia, con la guida di Gabriella Ghermandi e musicisti etiopi sollecitati da un jazzista “libero” come Fabrizio Puglisi (20 giugno). Per i 70 anni di Romagna mia, l’appuntamento è con Riccarda Casadei, figlia dell’autore dell’inno romagnolo per eccellenza, seguita da Vince e i Ruvidi, freschi di disco-omaggio proprio a Secondo Casadei (27 giugno). Il 30 giugno l’omaggio a Piero Piccioni, autore di oltre 300 colonne sonore del cinema italiano, è affidato all’Orchestra 014, guidata dal figlio Jason. Il Trebbo in musica si conclude il 4 luglio con Food, appetitoso progetto con il trombettista Paolo Fresu, forse il jazzista italiano oggi più famoso al mondo, e il cubano Omar Sosa, pianista tra i più poetici e imprevedibili.