“Domani si celebra il Giorno dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, ma questo appuntamento deve rappresentare molto di più che la celebrazione della fine della Prima guerra mondiale, un evento tragico e devastante, uno dei momenti più bui della storia europea che ha mietuto decine di milioni di vite (solo in Italia oltre 1 milione tra vittime militari e civili), portando morte, devastazione, malattia e miseria” afferma il sindaco di Ravenna, Michele de Pascale.
“L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli…” così comincia l’articolo 11 della nostra Costituzione e questa giornata trova proprio in queste parole tanto potenti, il suo valore più profondo. Stiamo attraversando un momento storico molto delicato fatto di grandi stravolgimenti socio-politici, sanitari, climatici, e di importanti movimenti migratori. In questo scenario provare a mantenere la pace e l’equilibrio sociale, politico ed economico è complesso e richiede l’impegno e la collaborazione di tanti soggetti: istituzioni, organizzazioni umanitarie ed internazionali e forze armate” continua de Pascale.
“Queste ultime sono impegnate in tantissimi paesi del mondo e nei nostri mari nel salvare vite umane, a salvaguardia dei diritti, a tutela della pace e nel consolidamento delle relazioni internazionali, contribuendo fattivamente all’attuazione dei principi sanciti dall’Articolo 11 della nostra Costituzione. In particolare con il loro impegno “difendono la libertà dei popoli”, intervenendo “per assicurare la pace e la giustizia fra le Nazioni” e collaborano e contribuiscono a garantire l’operato delle “organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo” prosegue il sindaco.
“Il Comune di Ravenna è da anni impegnato nel promuovere e costruire una cultura di pace e di rispetto dei diritti umani attraverso l’attuazione di numerosi progetti di cooperazione internazionale ed educazione alla pace rivolti in particolare alle scuole e alle giovani generazioni e facendo parte anche del comitato promotore del “Coordinamento nazionale Enti locali per la pace e i Diritti umani” conclude Michele de Pascale.