Come in molte città d’Italia, anche a Faenza recentemente sono comparsi i manifesti dell’associazione Pro Vita contro la presunta “ideologia gender”. Dopo la dura presa di posizione di numerose associazioni femminili e femministe della Romagna, sulla questione intervengono il sindaco Massimo Isola e l’assessora alla parità di genere Milena Barzaglia.
«L’intento dell’associazione Pro Vita è evidentemente provocatorio e per questo non meriterebbe risposta – dichiara il sindaco Isola –; prendo le distanze da una campagna di comunicazione che mistifica il fondamentale tema dell’educazione dei nostri ragazzi all’affettività e al riconoscimento dell’altro, anche nelle sue diversità, su cui, anche come istituzioni pubbliche, scontiamo un grave ritardo. Pur non mettendo in discussione il diritto alla libertà di espressione garantito dalla Costituzione, nel caso dei manifesti dell’associazione Pro Vita ci troviamo di fronte a una campagna di falsa propaganda e altamente discriminatoria.
Per l’assessora Milena Barzaglia «si tratta di una campagna di comunicazione offensiva soprattutto nei confronti di insegnanti e dirigenti scolastici a cui è affidato il fondamentale e delicato ruolo dell’educazione che accompagna la crescita dei ragazzi. I manifesti dell’associazione Pro Vita comunicano idee complottiste che evocano fantasmi inesistenti. È invece necessario che l’associazionismo e le istituzioni pubbliche lavorino assieme perché prevalga una cultura della tolleranza e del rispetto reciproco».