Lunedì 26 aprile, dalle ore 12.00 alle ore 14.00, sotto il palazzo della giunta regionale di viale Aldo Moro a Bologna si terrà una manifestazione a sostegno del Comparto dei “Matrimoni ed Eventi privati”.

La manifestazione, che vedrà coinvolte tutte le sedi regionali e, in contemporanea, anche Montecitorio, è stata organizzata e viene portata avanti da tutte le associazioni di categoria (Unanime, Insieme per il wedding, Assoeventi, FederMEP, FEU, ANBC e altre 20 sigle di settore).

“La situazione per il nostro comparto è gravissima: non solo siamo “chiusi” da parecchi mesi, ma nel recente Decreto Riaperture non si parla in nessun modo di noi e il rischio è che possa saltare totalmente tutta la stagione”.

“Oltre 50mila operatori economici e oltre mezzo milione di lavoratori sono fermi per decreto da 14 mesi.  Imprese e professionisti che fino al 2019 con la loro attività creavano un giro di affari da circa 60 ˝miliardi  all’anno, drammaticamente ridotto del 90 percento. Nonostante le garanzie a tutela della salute pubblica  contenute nel protocollo che abbiamo presentato alle istituzioni – spiegano Serena Ranieri, Michele  Boccardi e Adriano Ceccotti, in rappresentanza di Federmep, Assoeventi e FEU – il governo ha  inspiegabilmente deciso di non indicare nessuna data per la ripresa dei matrimoni e degli altri eventi  privati, cancellando di fatto anche la stagione estiva. Una scelta irragionevole che avrà conseguenze  pesantissime per il settore: se non sarà indicata da subito una data per la ripartenza il 2021 sarà persino  peggiore del 2020. La prima metà di quest’anno è già persa, senza certezze rischiamo di perdere anche  buona parte degli eventi di luglio. Tradotto in numeri: un calo del fatturato di circa il 40 percento sul già  devastante 2020 e una perdita sul 2019 di circa il 95 percento”. 

Da qui la richiesta al governo di riaperture in sicurezza, e accanto ad essa un adeguamento del fondo per il  settore e una accelerazione nella liquidazione dei ristori contenuti nel decreto Sostegni, ancora arenato al  Senato. 

“Quel che chiediamo è straordinario: tornare a lavorare, a realizzare i sogni dei nostri sposi e degli altri  clienti. Alla luce dell’ultimo decreto siamo i più colpiti dalle restrizioni imposte dai governi e pretendiamo  risarcimenti adeguati, non le briciole arrivate sino ad ora. Gli emendamenti al decreto Sostegni sono un  timido passo: quello definitivo è contenuto nella class action che stiamo predisponendo”, concludono  Ranieri, Boccardi e Ceccotti.