Il 26 novembre 2021, dalle ore 9.00 alle ore 13.00, in concomitanza con la giornata internazionale dedicata al contrasto alla violenza di genere, si svolgerà a Ravenna presso la Casa Matha, Schola Piscatorum in Piazza Andrea Costa n. 3, il seminario di presentazione della recente pubblicazione ” Il referto psicologico nel contrasto alla violenza di genere” , frutto della collaborazione fra diversi professionisti che da anni operano nel contesto sanitario e sociale alla realizzazione di azioni di intercettazione ed assistenza alle vittime.
“L’occasione – spiega Rachele Nanni, Responsabile Programma Psicologia dell’Ausl Romagna, vuole essere anche un momento d’incontro e di rinnovata condivisione progettuale fra professionisti sociali, sanitari, giuridici, dei centri antiviolenza e delle forze dell’ordine che costituiscono la rete interistituzionale di contrasto alla violenza.Il più recente rapporto nazionale realizzato nel 2020 dal Ministero della Salute, in merito agli accessi delle donne con vissuto di violenza nell’ambito delle U.O. di Emergenza – Urgenza con riferimento al triennio 2017-2019, afferma che sono state 16.140 le donne in Italia che hanno avuto almeno un accesso in Pronto Soccorso con diagnosi di violenza, per un numero totale di accessi nell’arco del suddetto triennio10 pari a 19.160 (1,2 accessi per ciascuna). Tuttavia, emerge anche che, nella medesima casistica e nello stesso arco temporale, il numero di accessi nei Pronto Soccorso sono molto più numerosi rispetto alla casistica generale. Più precisamente, il numero pro-capite di accessi per queste donne, a prescindere dalla diagnosi, è stato superiore a 5 e nella classe di età 18-44 anni superiore a 6. Questo dato pone in luce come una donna che ha subito violenza nell’arco del triennio torni in media 5/6 volte in Pronto Soccorso per motivazioni che non riferisce o che non sono riconducibili dai sanitari alla violenza. ” “
” Ancora – prosegue la dottoressa Nanni- i dati forniti nel 2020 dal Ministero dell’Interno, relativi agli omicidi volontari sull’intero territorio nazionale e commessi durante il periodo del lockdown – imposto quale misura per fronteggiarel’emergenza sanitaria pandemica da Covid 19 -, dimostrano che nei primi sei mesi del 2020 si è ridotto il numero complessivo degli omicidi avvenuti nel nostro Paese rispetto all’analogo periodo del 2019 (-19 %). Tuttavia, in controtendenza, il numero di vittime disesso femminile è aumentato del 5%. Di fatto, mentre nel 2019 le donne costituivano il 35% delle vittime di omicidio, nel 2020 esse ne rappresentano il 45%. Questi dati da soli evidenziano l’importanza fondamentale non solo di Protocolli specifici di Contrasto alla Violenza di Genere, ma di una formazione continua che consenta ai professionisti dei Pronto Soccorso di svolgere pienamente la propria funzione di intercettazione,rilevazione, assistenza ma anche di avvio della donna ad una rete multiprofessionale ed interistituzionale di accompagnamento alla fuoriuscita dalla spirale ricorsiva della violenza domestica.”
” Un grande sforzo – conclude – è stato realizzato negli anni dall’Azienda Usl della Romagna in questa direzione attraverso la piena adozione delle Procedure Aziendali n. 109/17 “Linee guida per l’accoglienza e la presa in carico delle vittime di maltrattamento ed abuso” e n. 106/2011. “Presa in carico e trattamento di uomini autori di violenza di genere, Liberiamoci dalla violenza”, come anche con la realizzazione di un piano formativo articolato che ha coinvolto facilitatori sanitari e sociali dei Pronto Soccorso e dei Consultori Famigliari. L’impegno dell’Azienda rispetto a questi temi si è tradotto in un’attenzione anche al suo interno con l’attivazione di percorsi di ascolto e supporto rivolti ai dipendenti che ritengano di aver subito molestie e/o discriminazioni, affinché non venga consentita o tollerata nei loro confronti alcuna azione persecutoria o discriminatoria.