“La tornata congressuale che si apre, con il Congresso dell’Unione Comunale, il 18 giugno prossimo per proseguire la settimana successiva con il Congresso della Federazione Provinciale, poteva e doveva costituire la fase di apertura di una nuova pagina della vita del Partito.
In particolare, davanti ai Repubblicani ravennati vi era la questione di quale apporto dare per sviluppare un’azione marcata, incisiva e riconoscibile del PRI nazionale.
Non basta, infatti, essere oggi sostenitori del Governo Draghi, il problema politico è quello di garantire che Mario Draghi continui anche dopo le elezioni politiche a reggere le sorti del Paese con autorevolezza e col sostegno delle forze democratiche, per incarnare la visione atlantica ed europeista e consentire la piena realizzazione del PNRR, senza le risorse del quale il Paese scivolerà in una crisi irreversibile.
E davanti ai Repubblicani di Ravenna vi è, localmente, la questione di dare vigore e continuità al risultato elettorale ottenuto alle ultime elezioni amministrative.
Vi è, cioè, la questione dell’autonomia forte del PRI rispetto alle altre forze politiche ed anche rispetto alle forze politiche con noi alleate nel governo della città di Ravenna e di diversi altri Comuni.
Autonomia significa avere proprie proposte da proporre nel dibattito delle città, a cominciare da Ravenna, ed avere una propria capacità di dialogo diretto con le forze vive e con l’associazionismo dei cittadini e delle imprese ed imporre le nostre tesi nel dibattito pubblico.
Noi non mettiamo in discussione le alleanze, il PD a Ravenna è nostro alleato, ma il nostro ruolo è quello della competizione con il maggior partito e, dunque, un’alleanza competitiva, leale, ma non subordinata.
Non basta, infatti, essere oggi sostenitori del Governo Draghi, il problema politico è quello di garantire che Mario Draghi continui anche dopo le elezioni politiche a reggere le sorti del Paese con autorevolezza e col sostegno delle forze democratiche, per incarnare la visione atlantica ed europeista e consentire la piena realizzazione del PNRR, senza le risorse del quale il Paese scivolerà in una crisi irreversibile.
E davanti ai Repubblicani di Ravenna vi è, localmente, la questione di dare vigore e continuità al risultato elettorale ottenuto alle ultime elezioni amministrative.
Vi è, cioè, la questione dell’autonomia forte del PRI rispetto alle altre forze politiche ed anche rispetto alle forze politiche con noi alleate nel governo della città di Ravenna e di diversi altri Comuni.
Autonomia significa avere proprie proposte da proporre nel dibattito delle città, a cominciare da Ravenna, ed avere una propria capacità di dialogo diretto con le forze vive e con l’associazionismo dei cittadini e delle imprese ed imporre le nostre tesi nel dibattito pubblico.
Noi non mettiamo in discussione le alleanze, il PD a Ravenna è nostro alleato, ma il nostro ruolo è quello della competizione con il maggior partito e, dunque, un’alleanza competitiva, leale, ma non subordinata.
Per svolgere questo ruolo impegnativo, il PRI di Ravenna poteva e doveva finalmente riunire tutte le sue componenti, quelle con le quali più forti e da più tempo erano sorti dissensi e quelle con le quali i dissensi si erano manifestati più recentemente.
Il PRI di Ravenna, insomma, poteva e doveva fare un generoso sforzo di unità per svolgere al meglio il proprio ruolo.
Noi abbiamo proposto proprio l’avvio di questo sforzo e di questa nuova fase, con sincerità e con generosità.
Questa nuova fase, tuttavia, non vi sarà.
E’ prevalsa, nell’attuale gruppo dirigente del PRI di Ravenna, la chiusura, è prevalso l’arroccamento, è prevalsa l’arroganza di chi oggi comanda e intende farlo indisturbato.
E’ mancata la generosità.
Per questa ragione non è stato possibile, poiché l’ipotesi è stata recisamente rifiutata, nemmeno riunire attorno ad un tavolo tutte le sensibilità del Partito per redigere, cosa peraltro alla portata, un documento comune sugli aspetti politici, di programma e di gestione del Partito da porre a base del dibattito precongressuale e che disegnasse i contorni dell’impegno dei repubblicani dei prossimi anni.
Il PRI di Ravenna, insomma, poteva e doveva fare un generoso sforzo di unità per svolgere al meglio il proprio ruolo.
Noi abbiamo proposto proprio l’avvio di questo sforzo e di questa nuova fase, con sincerità e con generosità.
Questa nuova fase, tuttavia, non vi sarà.
E’ prevalsa, nell’attuale gruppo dirigente del PRI di Ravenna, la chiusura, è prevalso l’arroccamento, è prevalsa l’arroganza di chi oggi comanda e intende farlo indisturbato.
E’ mancata la generosità.
Per questa ragione non è stato possibile, poiché l’ipotesi è stata recisamente rifiutata, nemmeno riunire attorno ad un tavolo tutte le sensibilità del Partito per redigere, cosa peraltro alla portata, un documento comune sugli aspetti politici, di programma e di gestione del Partito da porre a base del dibattito precongressuale e che disegnasse i contorni dell’impegno dei repubblicani dei prossimi anni.
E’ prevalsa la logica dell’esclusione, che per noi è inaccettabile perché determina un deficit di democrazia e di agibilità politica.
Di fronte a questo comportamento dei vertici del Partito, che al contrario avevano loro l’obbligo di porre le basi di una nuova fase, noi abbiamo deciso di non partecipare ai Congressi e di restare fuori dagli organi locali del Partito.Ciò non significa né che abbandoneremo il Partito né che non saremo presenti nel dibattito politico nazionale e locale.
Di fronte a questo comportamento dei vertici del Partito, che al contrario avevano loro l’obbligo di porre le basi di una nuova fase, noi abbiamo deciso di non partecipare ai Congressi e di restare fuori dagli organi locali del Partito.Ciò non significa né che abbandoneremo il Partito né che non saremo presenti nel dibattito politico nazionale e locale.
Ci faremo sentire.”
Sottoscrittori del documento delle minoranze:
1.Paolo Gambi –Direzione Nazionale PRI
2.Chiara Francesconi -Capogruppo in Consiglio Comunale di Ravenna –Presidente commissione consiliare cultura
3.Stefano Ravaglia -ex Segretario Comunale PRI –Segretario Sezione E.Chiesa Ravenna
4.Babini Luisa –Consiglio Nazionale PRI
5.Bagioni Silvia –Segretaria Sezione MFR S. Zaccaria
6.Battistuli Amerigo
7.Bocchini Fabio
8.Bocci Giulio
9.Brandolini Aride –Consiglio Nazionale PRI
10.Ercolani Oberdan –Segretario Sezione PRI Bastia;
11.Fiammenghi Paolo –Consiglio Nazionale PRI –Segretario Sezione PRI Campiano;
12.Guerra Davide –Segretario Sezione PRI Savarna;
13.Lacchini Elena
14.Venieri Vanni –Segretario Sezione PRI Doveri e Diritti Ravenna
15.Zanzi Silvana
16.Antonello Piazza
17.Claudia Lugaresi
18.Claudio Zacchi
19.Walter Emiliani
20.Giorgio Brunelli -Consiglio Nazionale PRI
21.Flavia Mancini22.Raffaele Lacchini -Segretario Sezione Chiusa San Marco
23.Roberto Lacchini
24.Natale Lacchini
25.Daniela Lacchini
26.Paolo Forastieri-Segretario Comunale ANLC
27.Giovanni Camerani