Intervenendo al Convegno di Studi su ‘Don Giovanni Minzoni tra missione sacerdotale e impegno sociale’ alla Sala Bandini di via Boccaccio, il Presidente della Cassa di Ravenna, Antonio Patuelli, ha affermato che ‘Per rispetto e distinzioni di ruoli non entro in criteri di processi di santità cui mi inchino rispettosamente.

“Sono onorato che questo autorevole consesso si svolga nelle sale della Cassa di Ravenna. La memoria di don Minzoni è già civilmente e storicamente molto rispettata come martire della libertà, come cappellano militare durante la prima guerra mondiale e come Parroco nella cruciale Argenta negli anni più difficili e violenti del dopoguerra. La sua intransigenza morale e il suo impegno religioso e civile _ ha proseguito Patuelli _ gli meritarono numerose decorazioni: memorabile la motivazione della medaglia d’argento al valor militare che gli venne attribuita innanzitutto per essere stato “instancabile nella sua missione pietosa di confortar feriti, di aiutare i morenti…..”.
Ugualmente instancabile don Minzoni fu in quel terribile dopoguerra innanzitutto nell’impegno morale, civile e sociale per i giovani per i quali fondò ad Argenta un gruppo Scout, prima del martirio’.”