La parlamentare europea Elisabetta Gualmini, ieri mattina è stata a Faenza per incontrare istituzioni della Romagna e della Regione.
L’onorevole Gualmini, prima italiana in assoluto, recentemente è stata nominata presidente dell’European Parliament Ceramics Forum (Epcf), organismo interpartitico per affrontare all’interno delle istituzioni europee le principali sfide e le criticità riguardanti il settore ceramico.
“Quella di oggi -ha spiegato il sindaco di Faenza, Massimo Isola- è stata l’occasione per presentare alla presidente Gualmini la Strada europea della ceramica del consiglio d’Europa che Faenza guida da anni e il Museo internazionale delle ceramiche. Con l’onorevole Gualmini ci siamo confrontati su traiettorie, bandi e progetti che possano aiutare queste due istituzioni culturali”.
Nella seconda parte della mattinata l’europarlamentare ha incontrato oltre al sindaco Isola, e al vicesindaco e assessore alle attività produttive di Faenza, Andrea Fabbri, anche i primi cittadini di Imola, Marco Panieri, e di Castel Bolognese, Luca Della Godenza. Con loro la consigliera Manuela Rontini, presidente della commissione regionale politiche economiche.
Questo momento è stato dedicato alla ‘Ceramic Land’ romagnola, quei distretti industriali ceramici della Romagna insediati lungo la via Emilia.
“Nel corso di questo incontro -continua Massimo Isola– si è discusso di potenzialità del sistema ceramico che è sorto lungo la via Emilia e che, dopo il sistema di Sassuolo, rappresenta uno dei più importanti distretti industriali legata alla produzione delle piastrelle a livello italiano. Attraverso l’onorevole Gualmini abbiamo chiesto all’Europa di fare un grosso sforzo per aiutare un mondo industriale in forte crescita ed espansione”.
La presidente del forum europeo della ceramica ha sottolineato i due temi di maggiore criticità in questo momento per il settore ceramico industriale: la crisi energetica, che investe il settore, fortemente energivoro e la guerra in uno dei paesi, la regione del Donbass, area contesa tra Ucraina e Russia, dai quali arrivano materie prime importanti, prevalentemente le argille bianche e caolino.
“Fortunatamente il sistema che si è sviluppato sulla via Emilia -dice ancora Isola- resiste nonostante questo anche se abbiamo bisogno di azioni concrete”.
“Il forum europeo delle ceramiche – ha sottolineato l’onorevole Elisabetta Gualmini, presidente del forum a Bruxelles – sta lavorando lungo due direttrici. Maggiore flessibilità sulle regole che riguardano aiuti di Stato per i distretti ceramici industriali, in modo che possano affrontare le difficoltà contingenti, quali il costo dell’energia e delle materie prime; su questo fronte abbiamo ottenuto ottimi risultati, arrivando a misure che permetteranno un risparmio per le imprese italiane pari a oltre 12 milioni di euro l’anno. L’altro filone lungo il quale il Forum si è mosso, è quello legato alla compensazione dei costi indiretti legati alla transizione ecologica. Occorre accompagnare le aziende dei distretti ceramici e dare tempi ragionevoli alle industrie per ridurre le quote di emissione gratuite legate alla CO2. La misura sulla quale stiamo lavorando mira ad inserire l’intero settore ceramico nell’elenco di quelle categorie industriali che potranno usufruire degli aiuti e compensazioni, in modo che possano rimanere competitive, anche in una fase così critica”.
“Sul fronte energia – ha infine detto Manuela Rontini, presidente della Commissione Politiche economiche – stiamo lavorando su tre fronti. La riapertura del Fondo rotativo per sostenere gli investimenti legati all’efficientamento energetico, alla riduzione di gas climalteranti e alla produzione di energia da fonti rinnovabili. L’approvazione di una legge sulle comunità energetiche, con l’obiettivo di rendere cittadini, imprese ed Enti locali protagonisti della transizione energetica. Infine, l’elaborazione di un percorso che ci porterà ad approvare il nuovo programma triennale del Piano energetico regionale che, anche rispetto al recente passato, avrà a disposizione una straordinaria dotazione di risorse”.
L’incontro si è concluso con la visita allo stabilimento ceramico della Gigacer, che occupa circa cento dipendenti, azienda nata pochi anni fa nel segno dell’innovazione specializzata prevalentemente nella produzione di piastrelle per grandi formati.