l segretario provinciale del PD Alessandro Barattoni ha incontrato oggi, nella sede del partito la segretaria generale della CGIL Ravenna, Marinella Melandri.
Si è discusso dei temi inerenti al lavoro e al fisco e il PD, condividendo le motivazioni che hanno portato alla mobilitazione delle forze sindacali, ha ribadito l’invito ai propri iscritti e simpatizzanti a sostenere la manifestazione e partecipare all’appuntamento di sabato prossimo a Bologna.
Dalla legge di bilancio passando alla delega fiscale fino al decreto lavoro, approvato il primo maggio, le misure impostate dal governo destano grande preoccupazione e hanno rafforzato l’opposizione del Partito Democratico alle scelte miopi dell’esecutivo.
«Il taglio del cuneo fiscale – ha detto Alessandro Barattoni – è solo temporaneo e argina solo in parte la perdita del potere d’acquisto dei salari provocata dall’inflazione che dura ormai da un anno e mezzo ed è arrivata a livelli altissimi, sia quella energetica che quella alimentare. Non c’è il rinnovo dei contratti nel settore pubblico, ma la previsione di un ulteriore aggravio della precarietà del lavoro, attraverso la facilitazione dei contratti a termine. Le misure sostitutive del reddito di cittadinanza stanziano risorse nettamente inferiori rispetto a quanto il governo precedente aveva previsto, viene affossata l’idea di una misura di contrasto alla povertà.
L’esecutivo conferma di privilegiare le diseguaglianze e di non preoccuparsi delle emergenze sociali, per un paese in cui troppo pochi sono garantiti e sostenuti.
La delega fiscale mette in discussione la progressività, favorisce le fasce di reddito ricche e istituzionalizza e rende accettabili forme di evasione e un sistema fiscale con elementi corporativi.
Il tutto dopo che, anche sul problema casa dove nulla è stato fatto per calmierare la morsa derivante dall’aumento dei tassi di interessi sui mutui, abbiamo assistito al taglio effettuato al contributo affitto e ai fondi per la morosità incolpevole; due degli strumenti che negli ultimi anni maggiormente sono riusciti a dare risposte ai problemi delle politiche abitative, impedendo o ritardando gli sfratti fino a consentire ai nuclei familiari in difficoltà di trovare un’altra sistemazione abitativa. Si tratta quindi di misure che già si erano rivelate insufficienti e che, oggi più che mai, in un contesto in cui i costi degli affitti crescono per effetto dell’inflazione e i prezzi dell’energia subiscono rincari, assolutamente non dovevano essere azzerate.
Non ci sono progetti sulla transizione ecologica e digitale, sull’apertura di nuove filiere produttive per costruire posti di lavoro. Le misure proposte puntano ad un sistematico indebolimento dei diritti e a una precarizzazione sempre più accentuata.
La destra taglia la sanità pubblica e non sa cogliere l’occasione del Pnrr. Continua ad accanirsi contro chi è più colpito dall’aumento delle bollette e dei beni di prima necessità come i pensionati, esclusi dal taglio del cuneo fiscale dopo la riduzione della rivalutazione fatta con la legge di bilancio.
Bisogna invece incentivare l’occupazione fornendo i mezzi necessari per creare posti di lavoro che diano dignità e libertà alle persone e alle famiglie. I salari devono essere in linea con l’aumento dei prezzi e le disparità devono essere colmate.
Crediamo quindi che al governo manchi la consapevolezza della situazione sociale ed economica del nostro paese. Per questo bene fanno le organizzazioni sindacali, nel pieno rispetto della loro autonomia, a tenere alta l’attenzione, con le tre manifestazioni di Bologna, Milano e Napoli, su una serie di problematiche e di bisogni che, se rimarranno inascoltati, non potranno che far peggiorare le condizioni e le prospettive di vita di tanti. Il PD si batterà sempre per il benessere dei cittadini e delle cittadine.»
Barattoni ha infine ribadito che il decreto lavoro sarà contrastato nelle piazze, ma in tutti i modi anche nelle aule parlamentari: «Combatteremo con forza chi privilegia i ricchi e affossa le persone fragili».