Ci sono anche la Papeete Srl, per 384.676 euro e la Villapapeete srl, per 147.142, tra le società destinatarie di un decreto di sequestro emesso a Ravenna dal Gip Corrado Schiaretti, su richiesta della Procura. Il provvedimento è a carico di 35 imprenditori per un totale di circa 2,3 milioni di euro.
L’accusa è perlopiù di avere utilizzato – come riportato dalla stampa locale – fatture relative a operazioni ritenute inesistenti per evadere le imposte sui redditi e sul valore aggiunto. Al centro dell’inchiesta della Guardia di Finanza ravennate, c’è la società ravennate Mib Service nata nel 2010 con il dichiarato scopo di affiancare gli imprenditori del settore turismo, ristorazione e discoteche fornendo loro consulenze mirate ma in realtà trasformandosi, secondo gli inquirenti, in una sorta di cartiera evoluta attraverso un elaborato metodo di riassunzione dei dipendenti e, in alcuni casi, degli amministratori delle stesse aziende clienti (ai vertici Mib è stata contestata l’associazione). Tra i destinatari del sequestro (oltre alle società c’è anche il legale rappresentante per equivalente di somme) oltre a Papeete e Villapapeete di Milano Marittima, entrambe riferite a Rossella Casanova, ci sono poi lo stabilimento Bbk srl di Punta Marina Terme (170.792 euro) e la Pasticceria Palumbo srl in centro a Ravenna (72.599 euro) e, sempre a Ravenna, le attività della ex gf Mascia Ferri (61.777 euro) e del compagno Cristiano Ricciardella (63.157 euro).
“La signora Rossella Casanova, difesa dagli avvocati Antonio Petroncini, Chiara Rinaldi e Fabio Pinelli, ha preso atto di quanto avvenuto e pur ribadendo la piena correttezza del proprio operato quale legale rappresentante delle società Papeete e Villa Papeete, così come per tutte le società del gruppo, confida nel fatto che la situazione creatasi trovi soluzione al più presto e nelle sedi più opportune”. Lo dicono con una nota all’ANSA i difensori della titolare delle società di Milano Marittima, raggiunte nei giorni scorsi da un provvedimento di sequestro. “Quanto accaduto è oltremodo spiacevole per chi, da oltre mezzo secolo, opera sul territorio romagnolo con precisione e puntualità ed ancora prima di affrontare un processo, viene mediaticamente paragonato è trattato come il peggiore dei delinquenti, in un momento storico in cui la ripresa è fondamentale. Si osserva che, nonostante questa vicenda non sia nata ieri, ma anni fa, ancora si procede a colpi di sequestro senza che sia stata data la possibilità agli indagati di difendersi nella sede propria, quindi davanti ad un giudice in un processo”, aggiunge la difesa.
(ANSA)