L’arte del mosaico torna protagonista nell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna. Per il secondo anno consecutivo la Biennale di mosaico contemporaneo di Ravenna torna a Bologna, negli spazi espositivi di viale Aldo Moro 50, con le mostre “La memoria o il desiderio del tempo” di Paolo Racagni e “Musica da camera, 30 mosaici di piccolo formato”, a cura di Sandro Malossini.
Le due mostre saranno inaugurate giovedì 2 novembre, alle 11.45, dalla presidente dell’Assemblea legislativa Emma Petitti e da Roberto Cantagalli, direttore del Museo d’arte Città di Ravenna (Mar).
“Per la seconda volta -sottolinea la presidente dell’Assemblea Emma Petitti– la nostra istituzione partecipa a questo importante evento pensato per valorizzare una forma espressiva come il mosaico che nel tempo ha subito trasformazioni tecniche e linguistiche tanto da diventare sempre più arte e meno artigianato. Grazie alla Biennale di mosaico e al Comune di Ravenna, ospiteremo due esposizioni particolarmente ricche di suggestioni. La sede dell’Assemblea, nel proprio patrimonio, possiede già alcuni mosaici esposti in maniera permanente ai quali oggi si affiancano queste nuove opere, offrendo ai visitatori un’ulteriore occasione di arricchimento culturale”.
Per l’assessore alla Cultura del Comune di Ravenna Fabio Sbaraglia “Ravenna è città del mosaico non solo per lo straordinario patrimonio che la storia le ha consegnato, ma anche e soprattutto per come, nel corso del ‘900, ha saputo rilanciare e reinterpretare il mosaico nella contemporaneità e in dialogo con le migliori espressioni artistiche. La nostra Biennale si pone come momento principale e di massima visibilità per tutta la filiera del mosaico nonché punto di incontro con le espressioni musive più interessanti provenienti da tutto il mondo. Siamo lieti di avere anche per quest’anno l’Assemblea legislativa e la giunta dell’ Emilia-Romagna al nostro fianco in questa straordinaria esperienza”.
Le opere di Paolo Racagni sono composizioni strutturate in mappe, in fogli cromatici appesi a muri cadenti, anonimi, che si risvegliano a una nuova luce nell’accogliere lacerti colorati, a limitare piccoli territori con confini strutturali. Le lamiere, le pietre, le tessere, la materia pittorica, tutto concorre a creare una mappa fatta di territori dai confini che spingono gli uni sugli altri. Sono le materie, i colori, gli accostamenti, le spaziature, la composizione, a creare quell’equilibrio che sottende a ogni opera, sia essa di piccolo come di grande formato. Al pari di altri artisti ravennati ha accolto il mosaico nel proprio lavoro, nella sua forma di tessere accostate le une alle altre preparate sagomandole secondo necessità, riuscendo a trovare una nuova casa a una tradizione millenaria.
“Musica da camera, 33 mosaici di piccolo formato” è il titolo della mostra che nel maggio del 1990 venne allestita nella pinacoteca comunale Loggetta Lombardesca di Ravenna a cura di Bruno Bandini e Martina Corgnati. Oggi viene in parte riproposta, col nuovo titolo “Musica da camera, 30 mosaici di piccolo formato”. Trenta mosaici, tutti dello stesso formato, 30×30 centimetri, che rappresentano gli anni Ottanta, con la presenza dei maggiori artisti che hanno partecipato attivamente alla definizione di un decennio particolarmente felice per l’arte italiana. Tutti i mosaici sono stati realizzati nel laboratorio di Luciana Notturni con la collaborazione di Marco De Luca e Paolo Racagni. Partendo da cartoni preparatori o da indicazioni dell’artista, si è creato un unico volume, capace di raccogliere e presentare le molteplici lingue della pittura degli anni Ottanta.
Le due esposizioni saranno visitabili fino al 22 novembre, dal lunedì al venerdì, in viale Aldo Moro 50 dalle 9 alle 18.