Il mondo dell’arte piange la scomparsa di Muky

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È scomparsa all’età di 95 anni Muky, Wanda Berasi. È stato il sindaco Massimo Isola a dare la notizia nella mattinata di venerdì:

Ci ha lasciato questa mattina, dopo una vita dedicata alla creatività, alla comunità, alla costruzione di una società migliore. Ha vissuto da protagonista tutto il suo tempo, dedicando agli altri passione e risorse con gesti di grande altruismo e generosità. Per Faenza Muky è sinonimo di modernizzazione e di solidarietà.”

Nata a Trento, nel 1926, Muky si era formata artisticamente a Roma, allieva di Marino Mazzacurati, Renato Guttuso e Leoncillo Leonardi. Si avvicinò al movimento artistico Informale e iniziò ad esporre sue prime opere.

Poi arrivò a Faenza, a partire dalla metà degli anni ’50: « Trovai un mondo distante anni luce da Roma. Le donne, con il fazzoletto nero in testa, a piedi o in bicicletta con lo sguardo a terra. E quando mi vedevano passare, truccatissima e con i pantaloncini all’inguine, poco mancava che si facessero il segno della croce» ricordò in un’intervista a Repubblica. 

A Faenza incontrò Domenico Matteucci e iniziò a lavorare nel suo studio ceramico. La ditta Muky&Matteucci acquisì il palazzo sorto sulle ceneri del palazzo che fu del Conte Filippo Bandini, realizzato tra il 1766 e il 1780 su disegno dell’architetto Giuseppe Pistocchi. Sarà a partire dagli anni settanta bottega, scuola, sala di concerti, dove si alternarono ospiti di livello internazionale, invitati a portare in città la bellezze del mondo. Su disposizione della stessa Muky, ora diventerà un palazzo dove ospitare giovani artisti. Qui trova già oggi spazio la Bottega della Loggetta, realtà commerciale dedicata ai prodotti del territorio gestita da ragazzi con disabilità. 


Pittrice, scultrice, scrittrice, poetessa, ceramista, operatrice culturale, la figura di Muky non è stata importante solo dal punto di vista artistico, ma anche dal punto di vista sociale. Fu anche grazie a lei, infatti, che le donne iniziarono ad essere prese in considerazione all’interno del mondo dell’arte. Fu infatti per questo motivo che nacque il nome Muky. Wanda Berasi lo ha ricordato più volte nelle sue interviste: le opere d’arte presentate col suo nome, venivano snobbate fra gli anni Cinquanta e Sessanta. 

“Sarà un vuoto incolmabile, ma sono sicuro che resterà una presenza viva nella nostra città per quello che ci ha donato: la sua arte, l’animazione culturale, la bontà e la generosità.
Una donna moderna, libera, che ha promosso la pace e praticato l’amicizia”  ha commentato il senatore Stefano Collina.