Il MIC Faenza è tra 40 i progetti – (7 in Emilia Romagna) selezionati nell’ambito dell’avviso pubblico PAC2024 – Piano per l’Arte Contemporanea, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura con un investimento complessivo di 3 milioni e mezzo di euro, per l’acquisizione, la produzione e la valorizzazione di opere dell’arte e della creatività contemporanee destinate al patrimonio pubblico italiano.

Il MIC di Faenza si è aggiudicato il finanziamento per l’acquisizione di “Il piede”, 1983, di Luigi Mainolfi scultore noto a livello internazionale per la sua ricerca poetica espressa attraverso il medium della terracotta.

Le sue opere indagano, attraverso una meticolosa ma potente gestualità, la memoria culturale, la nostra genesi, l’espressione popolare della terracotta. La terra diviene elemento di riflessione sui suoi luoghi di nascita (la Campania), sulla terra madre di tutte le civiltà e sugli archetipi dell’uomo, in una rilettura contemporanea, poetica ed elegante delle nostre origini e del nostro arcaico.
Il MIC Faenza possiede una collezione internazionale di scultura contemporanea: Mainolfi è uno degli artisti più volte esposti ma di cui non si possedevano opere. La scelta pertanto di acquisire un’opera storicizzata della sua produzione va a completare il percorso sugli anni ’80, periodo d’oro della ricollocazione della terracotta e della ceramica in ambito artistico contemporaneo, con un indiscusso ritorno alla “Terra Madre” quale espressione artistica. Questa scultura a muro andrebbe a collocarsi in dialogo con altri autori come Nanni Valentini, Pino Spagnulo, Carlo Zauli, per citare alcuni nomi, già presenti al MIC Faenza, che hanno espresso grandi poetiche proprio in quel decennio.
De “Il Piede” – scrive lo stesso Mainolfi – “a volte mi sfuggono le parti della terra durante il volo, i particolari si sfumano, mi avvicino e distinguo le foreste, le acque, il ruggire di un vulcano che sputa vita nella storia, l’arte delle terre. Percepisco il respiro delle montagne dove l’uomo ha trovato sempre, nella sua pelle, una caverna in cui pensare e sognare e mi avvolgo nella scultura dell’aria, nel fuoco dell’arte”.

Bio
Dopo l’Accademia di Napoli si trasferisce nel 1973 a Torino che negli anni ‘70 rappresenta il centro dell’avanguardia artistica italiana. Tra il 1972 ed il 1976 indaga il corpo e il gesto, con performances, calchi del proprio corpo (GAM Bologna 1977). Nel decennio che segue si impone con le grandi terrecotte, opere contenenti paesaggi e soggetti di ispirazione fiabesca. Partecipa alla Biennale di San Paolo del Brasile, 1981; alla XL Biennale di Venezia (1982 e 1986) e a Documenta 7 Kassel, nel 1982; alla XII Biennale de Paris, 1982. Nel 1987 vince il Prixe al 5th Henry Moore G.P. in Giappone. Nel 1990 ha una personale alla Biennale di Venezia. Negli anni ‘90 continua la ricerca sul corpo, la pelle. Nel 2001 l’artista è scelto come rappresentante dell’Italia per il Museo d’Arte Contemporanea di Sapporo. Nel 2007 vince il Premio Michelangelo e nel 2016 il premio Alinovi-Daolio. Sue opere appartengono: GAM Torino, Mambo Bologna, MADRE Napoli, Museo Capodimonte Napoli.