Il 4 luglio scorso si apriva la quarta edizione di Lugo Music Festival al Chiostro del Carmine con la proiezione di “Lo chiamavano Trinità”, nel cinquantesimo anniversario del film cult prodotto da Italo Zingarelli (Lugo, 1930); il 6 dicembre le classi della scuola media Gherardi seguivano in streaming il laboratorio di musiche etniche dal Senegal. Ecco come è iniziata e come si è conclusa la rassegna di quest’anno, tra musica, cinema e laboratori per le scuole: il pubblico l’ha definita una “caccia al tesoro” tra gli spazi verdi, coi concerti all’alba, al tramonto e gli spettacoli per le famiglie, passando per Lugo, Voltana, San Bernardino, Villa S. Martino e Bizzuno.
Quando a maggio, dopo il Dpcm sullo spettacolo, si è potuto pensare ad un’edizione estiva del festival, l’associazione Lugo Music Festival ha deciso che il ricavato dei biglietti fosse devoluto alle famiglie colpite da una consistente riduzione delle entrate economiche a seguito della pandemia. Per questo l’incasso di 1.500 euro è stato destinato all’Unione dei Comuni della Bassa Romagna e all’associazione di volontariato Famiglie per l’accoglienza.
Nel primo caso, il contributo andrà a implementare i buoni spesa per l’acquisto di generi alimentari e di prima necessità della raccolta fondi “A Natale…mettiamoci il cuore”, nata per contrastare l’emergenza.
Nel secondo caso invece, il contributo sarà destinato a Famiglie per l’accoglienza, che dal 1987, ha seguito circa 1000 famiglie, di cui 600 per l’inserimento di minori in adozione e 500 per l’affido. Più recente è l’esperienza di sostegno nella cura dei disabili e degli anziani in seno al nucleo familiare ed anche il supporto a famiglie fragili e vulnerabili alle quali si offrono compagnia ed aiuti concreti per l’affronto del quotidiano.