“Per fare sindacato in una fase di grandi trasformazioni come questa, sia a livello tecnologico che economico, è necessario comprendere i cambiamenti e saper reagire ad essi. È per questo motivo che come CISL Romagna – afferma il Segretario generale CISL Romagna Francesco Marinelli – abbiamo deciso di intraprendere un percorso, iniziato già a fine 2022 con la realizzazione dell’Atlante della Romagna, di collaborazione con il professor Lorenzo Ciapetti, Direttore del centro ricerche sullo sviluppo locale ANTARES presso l’università di Bologna, per creare un Osservatorio partecipato dell’economia e del lavoro in Romagna”.
Tutte le diciotto categorie CISL si sono riunite per iniziare un percorso durante il quale si affronteranno i diversi temi della transizione: i cambiamenti nel mondo del lavoro ed una nuova esigenza di tutela dei diritti; la crisi demografica e le nuove esigenze di welfare; la transizione energetica come volano per ad innovazioni nel mondo del lavoro. Tutto questo grazie all’intervento di docenti esperti come Cinzia Frascheri (Giuslavorista, responsabile nazionale CISL per i temi della salute e sicurezza sul lavoro), Claudio Arlati (Formatore IAL Nazionale) coordinati da Lorenzo Ciapetti (Direttore del centro ricerche sullo sviluppo locale ANTARES presso l’università di Bologna)che hanno analizzato insieme ai sindacalisti cislini il futuro dell’azione sindacale romagnola nei luoghi di lavoro.
Le conclusioni sono state affidate al segretario generale Cisl Emilia Romagna Filippo Pieri. DATI ROMAGNA La Romagna sta affrontando una fase di notevole incertezza economica, soprattutto nel settore industriale, con un marcato aumento della Cassa integrazione. Se nel 2019 furono autorizzate poco più di 4 milioni di ore, nel 2023 ne sono state autorizzate 10milioni. In un contesto retributivo già fortemente diseguale tra le varie province romagnole, la pressione inflazionistica, dovuta al costo delle crisi geopolitiche ed energetiche post-covid, negli ultimi due anni ha annullato il valore degli aumenti retributivi. La crisi demografica porta già oggi a cambiamenti nella forza lavoro e alla revisione dei servizi socio-sanitari, che si diversificano nei vari distretti socio-sanitari romagnoli. I sindacalisti cislini hanno analizzato questi dati per capire come gestire i cambiamenti socio-economici, cercando di garantire o preservare la qualità del lavoro ed offrendo un nuovo welfare aziendale.
I profondi cambiamenti in atto, soprattutto a livello tecnologico, portano già oggi alla riconfigurazione di nuove competenze, ma non tutti i settori dell’economia romagnola sono pronti ed anche le competenze dei lavoratori sempre più spesso non corrispondono alle nuove richieste. Alcuni settori appaiono particolarmente ancorati a modelli di business resi sostenibili solo da una competitività interamente basata sulla compressione dei costi: è il caso di una delle “eccellenze” della Romagna come il turismo. Non è risparmiato da questa logica neanche il settore del commercio.
“Siamo in una fase storica di cambiamenti, di incertezze e di indeterminatezza, anche rispetto a quello che è il futuro del mondo del lavoro – ha dichiarato Lorenzo Ciapetti Coordinatore Centro studi CISL Romagna e Direttore di Antares centro studi – e CISL Romagna si sta impegnando proprio a generare una mappa di futuro che contribuisce molto a rafforzare il senso dell’organizzazione. E quindi che un sindacato si interroghi su tutti questi aspetti di transizione, di cambiamento è sicuramente importante perché è il sindacato che poi deve oggi dare anche una interpretazione a come stabilire nuovi strumenti di tutela, di salvaguardia e di assistenza al lavoratore”.
“Siamo consapevoli dell’importanza di adattare le competenze lavorative ai cambiamenti in atto e di affrontare le sfide future – afferma il Segretario generale CISL Romagna Francesco Marinelli -. Il nostro obiettivo è salvaguardare i diritti dei lavoratori e dei pensionati, generando percorsi di contrattazione nelle aziende e con le istituzioni che siano innovativi e sostenibili, cercando di promuovere anche lo sviluppo di nuove competenze professionali. CISL Romagna proseguirà anche nei mesi prossimi con la riflessione sui temi fondamentali, concentrandosi principalmente sulle trasformazioni che coinvolgeranno la nostra società e il territorio romagnolo.
L’obiettivo è quello di sviluppare un’azione sindacale in grado di cogliere le opportunità e affrontare le sfide dei prossimi anni attraverso una riprogettazione coerente.” “La Romagna deve uscire da un modello di competitività basato sulla compressione dei costi ed in questo senso l’azione sindacale sarà importante – sottolinea Marinelli -. Come CISL infatti anche a livello nazionale abbiamo proposto una legge di iniziativa popolare per disciplinare in concreto la partecipazione dei lavoratori alla vita delle imprese. Pensiamo infatti che questo non sia solo un fattore di sviluppo economico, come l’aumento dei salari, ma anche il miglioramento della qualità del lavoro ed una maggiore competitività. Lo scopo è quello di sviluppare le potenzialità del territorio romagnolo, per far crescere anche il benessere dei lavoratori e delle loro famiglie”.