Il Grande Teatro di Lido Adriano porta in scena Panchatantra, per il Ravenna Festival

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E’ stato presentato questa mattina, presso il Foyer del Teatro Alighieri, il nuovo spettacolo del progetto Il Grande Teatro di Lido Adriano – Panchatantra o le mirabolanti avventure di Kalila e Dimna, sono intervenuti Franco Masotti – Direttore Artistico di Ravenna Festival, Luigi Dadina – Regista dello spettacolo, Tahar Lamri – Scrittore e drammaturgo e Lanfranco Vicari – Direttore Artistico del CISIM.

Panchatantra o le mirabolanti avventure di Kalila e Dimna è il nuovo spettacolo de Il Grande Teatro di Lido Adriano, in scena, per la prima volta in Italia e probabilmente in tutto l’Occidente, dal 30 maggio al 2 giugno 2024, alle ore 20 presso il Cisim (viale Parini 48, Lido Adriano) per Ravenna Festival 2024.

Forte del grande successo, di critica e di pubblico, riscosso il primo con  Mantiq At-Tayr – Il Verbo degli Uccelli torna, per il secondo anno, il progetto de IlGrande Teatro di Lido Adrianorealizzato in co-produzione CISIM|LODCe Ravenna Festival, in collaborazione con Equidistanze | Residenze Artistiche, Ravenna Teatro / Albe, ABA Ravenna – Accademia di Belle Arti di Ravenna e del Comune di Ravenna.  Il Grande Teatro di Lido Adriano nato da riflessioni e scambi tra un gruppo di artisti e operatori di Ravenna, legati alla periferia della città, del lido più popoloso e cosmopolita della riviera, vede la collaborazione di tanti soggetti, oltre ai sopracitati, le cooperative sociali Teranga e CIDAS.

Ravenna Festival aderisce con grande convinzione al nuovo progetto del Grande Teatro del Lido Adriano – sottolinea il codirettore artistico Franco Masotti che oltre all’innegabile efficacia della formula partecipativa riesce a creare una vera e propria vivacissima comunità artistica che parte da un profondo senso di cittadinanza e appartenenza. PanchaTantra rientra inoltre pienamente nel nucleo tematico degli spettacoli del festival dedicati al grande tema dell’immigrazione arricchendo ulteriormente la ‘deriva’ indiana che comprende sia il progetto di Elio Germano “A piedi nudi sulla terra” che il concerto dei Kula Shaker, esponenti di spicco del cosiddetto “Raga Rock”.

Come l’anno scorso, il protagonista dell’opera è Il Coro del Grande Teatro di Lido Adrianocomposto da un centinaio di persone tra attori, cantanti, musicisti di tutte le età. In questi mesi chiunque poteva prendere parte al progetto partecipando ai laboratori presso il CISIM e andando a costruire, settimana dopo settimana, lo spettacolo Panchatantra o le mirabolanti avventure di Kalila e Dimna, Luigi Dadina (Teatro delle Albe); con la direzione artistica di Lanfranco Vicari, direttore artistico del Cisim; la drammaturgia di Tahar Lamri, scrittore ravennate di origini algerine; le musiche diFrancesco Giampaoli col contributo di Enrico Mao Bocchini; il songwriting di Lanfranco Vicari e la voce di Jessica Doccioli. La direzione organizzativa è di Federica Francesca Vicari, affiancata da Federica Savorelli, Greta Mini, Marco Molari, Albino Nocera e Hiba Alif. Al gruppo di lavoro si aggiunge la Compagnia Spazio A con Camilla Berardi, Marco Montanari e Marco Saccomandi che hanno condotto i laboratori di teatro e saranno in scena con il Coro del Grande Teatro di Lido Adriano. La scenografia è affidata a Alessandra Carini, gallerista e curatrice artistica e all’artista Nicola Montalbini, con la collaborazione di quattordici studenti e studentesse dell’Accademia di Belle Arti di Ravenna. L’ideazione grafica è di Massimiliano Benini,il layout e l’impaginazione di Silvia Montanari.

Alcune opere hanno destini eccezionali.  – Sottolinea lo scrittore e drammaturgo dello spettacolo Tahar Lamri. – Dall’India del Brahmanesimo, passando per i territori della Persia zoroastriana a quelli arabo-islamici, fino alla Francia di La Fontaine; dalle iconografie dei templi del Karnataka, attraversando le miniature islamiche sino allo zooforo del battistero di Parma: così si potrebbe riassumere il destino del famoso libro chiamato Panchatantra.Questa raccolta di favole moralistiche  orientali, precisamente di origine indiana, è conosciuta come un libro destinato a insegnare la saggia condotta umana, opera sapienziale destinata ad insegnare a sovrani e governanti i principi del buon governo attraverso la saggezza pratica o l’arte di governare (rispettivamente definiti in sanscrito come niti e artha). […]Il testo, composto in sanscrito nel III secolo A.C. sotto il titolo “Panchatantra” e successivamente tradotto in arabo col titolo “Kalila wa-Dimna” (Kalila e Dimna), racconta le vicende di due sciacalli che vivono alla corte del leone, re del paese. Se Kalila è soddisfatta della sua condizione, Dimna aspira invece agli onori, qualunque sia il mezzo per raggiungerli. Ciascuno dei due giustifica la propria posizione collegando tra loro aneddoti differenti che veicolano precetti etici e morali, i quali hanno come protagonisti sia uomini che animali. Le storie mirano anche a regolare la buona condotta dell’individuo a livello personale, familiare e civile.

[…]L’universo umano è trasposto in bestiario per poter meglio descrivere la natura degli uomini: lo spazio selvaggio umanizzato o giungla sorvegliata diviene lo specchio della natura umana di cui mettono a nudo passioni e inclinazioni. È un allegorismo che ci permette di rappresentare un universo dove l’animalità è riportata nel cuore della vita umana e dove, viceversa, gli animali sono investiti dalle preoccupazioni degli uomini.  L’ambito in cui si svolge la maggior parte delle favole è caratterizzato dallo spazio della giungla e dal dominio delle pulsioni animali: fame, conservazione del territorio, aggressione o risposta a un attacco, riparazione dell’ingiustizia subita. Gli impulsi che guidano i protagonisti sono profondi, essenziali, elementari. La maggior parte delle favole sono costruite intorno a un antagonismo, a un conflitto; spesso raffigurano lotte di potere asimmetriche che riflettono la presenza di pericoli di cui occorre liberarsi, pena la perdita della vita. Impulsi e passioni sono le forze che spingono questi esseri ad agire, mettendo in scena una  lotta che anima i protagonisti ricordando uno spazio sull’orlo del caos, un universo crudele dove armonia, pace e concordia non possono avere posto.