Il progetto “Il Futuro che c’è – ristrutturare la città” vuole coinvolgere le imprese del territorio che operano nel comparto delle costruzioni, pesantemente colpito dalla crisi che ha determinato un forte ridimensionamento di un settore che è invece motore di crescita e sviluppo per l’economia.
L’obiettivo è la creazione di opportunità per le aziende attraverso lo scambio di informazioni, l’approfondimento di tematiche legate allo sviluppo di relazioni fra imprese, la promozione di un cambiamento nelle relazioni con le Istituzioni del territorio, la creazione di una rete di collaborazione fra progettisti e imprese e di occasioni per favorire e sostenere gli interventi di ristrutturazione e recupero del patrimonio abitativo.
Dieci incontri, a cadenza quindicinale, rivolti al sistema delle imprese che operano nel comparto dell’edilizia: costruzione, impiantistica, manutenzione del territorio, tecnici, progettisti con l’obiettivo di portare un contributo di conoscenza e di proposte e di coinvolgere i rappresentanti delle Istituzioni per cambiare e semplificare le normative, aiutando in questo modo il comparto a tornare centrale nello sviluppo economico delle nostre comunità.
Il primo incontro in programma si terrà domani, martedì 25 settembre, alle ore 20.30, presso la sede della CNA di Faenza in via San Silvestro, 2/1 sul tema: “Dopo la crisi cosa è successo”. Interverranno Roberto Belletti, responsabile CNA Costruzioni Ravenna; Walter Alessandrelli, presidente CNA Costruzioni Ravenna; Marco Calderoni, presidente provinciale dell’Ordine dei Geometri, Daniele Meluzzi, sindaco di Castel Bolognese con delega all’Urbanistica per l’Unione dei Comuni della Romagna faentina.
Si partirà da alcuni dati sullo stato attuale del patrimonio abitativo da cui emerge che oltre 17 milioni di abitazioni sono state costruite prima del 1970 e oltre 2 milioni si presentano in pessimo stato. Oltre alla mancanza di qualsiasi criterio antisismico, è necessario sottolineare che per guasti elettrici nelle abitazioni si registra ogni giorno un incidente mortale; 2/3 degli alloggi non rispettano le norme sulla sicurezza; il 13% sono esposti al rischio di incendio. Nel 18% manca il differenziale; nel 52% vi è un rischio fulminazione a causa di componenti danneggiati o in cattivo stato.
Per incidenti causati dagli impianti a gas: nel 2015 si sono verificati 120 incidenti con 15 morti; 123 nel 2016 con 11 morti.
Pur a fronte di una situazione così grave e che necessita di un grande progetto e impegno nazionale per la riqualificazione del patrimonio abitativo del nostro Paese, gli anni della crisi economica che vanno dal 2008 al 2017 hanno determinato un terremoto nel comparto delle costruzioni che esce letteralmente a pezzi dopo dieci anni di crisi.
In provincia di Ravenna, nel 2008, erano iscritte alla Cassa Edile 1199 imprese che davano occupazione a 6112 lavoratori; nel 2017 le imprese iscritte risultano 488 con 2399 lavoratori.
Si sono perse 711 imprese edili e 3.713 lavoratori, a cui vanno aggiunti i dati negativi relativi alle imprese di impiantistica che non rientrano in questi conteggi.