E’ morta oggi la professoressa Gabriella Prati, figura importante dello sport femminile ravennate degli anni ’60-70. La Prati, insegnante scolastica e allenatrice di pallavolo femminile, in quel periodo fu anche fortemente coinvolta nell’associazionismo cattolico, ricoprendo prestigiosi ruoli di impegno politico sportivo, prima come dirigente nazionale della Federazione delle Attività Ricreative Italiane (FARI) e successivamente come consigliere nazionale e poi membro di Presidenza nazionale del Centro Sportivo Italiano (CSI) dopo la unificazione con la FARI, rappresentando la prima qualificata presenza di dirigenti femminili al massimo vertice del grande ente di promozione sportiva, fino a quel momento appannaggio solo del genere maschile.
Ritiratasi alla fine degli anni ’70 dalle scene sportive e associative, la sua ultima apparizione pubblica fu 10 anni fa alla assemblea del CSI territoriale di Ravenna, quando fu premiata dal Comitato locale per ciò che la sua vita ha significato per l’associazione sportiva, per la parità di genere ai vertici dello sport, per la pallavolo ravennate e per l’impegno sociale fondato sui valori di testimonianza cristiana. Il Centro Sportivo Italiano, sia nel suo comitato territoriale che nella sua Presidenza nazionale, esprimono il proprio sentito cordoglio per la scomparsa di una persona stimabile e di esempio per le nuove generazioni.
Anche l’assessore allo sport del Comune di Ravenna, Giacomo Costantini, si associa al dolore e al cordoglio del CSI ricordando Gabriella Prati come “punto di riferimento per l’associazionismo sportivo. Il suo impegno testimonia l’importanza dello sport per la solidità di una comunità. E’ un giorno di cordoglio per lo sport ravennate”.