“Con la scomparsa di Nevio Bedeschi, Faenza perde uno straordinario protagonista della sua scena artistica e culturale. Nevio era uno di quegli artisti che ha contribuito a costruire un immaginario artistico collettivo conosciuto da gran parte della città. La sua pittura, negli anni, è entrata in moltissime case dei faentini oltre a essere protagonista di innumerevoli esposizioni. Nevio era una persona colta e i suoi lavori, raffinatissimi, gli hanno permesso di andare oltre i confini di Faenza, dando un importante contributo alla pittura italiana del secondo Novecento. Ma Nevio Bedeschi non è stato solo questo. Per molti e anche per me Nevio, come voleva farsi chiamare, è stato insegnante per decenni al Liceo di Faenza dove ha conosciuto e frequentato migliaia di studenti, con molti dei quali ha intrattenuto rapporti anche successivamente per il suo carattere affabile e carismatico. La sua scomparsa lascia nella città un grande vuoto”.
Nevio Bedeschi era nato a Faenza nel 1935 e il suo primo approccio con il mondo dell’arte lo ebbe frequentando la Scuola di Disegno Minardi sotto la guida di Roberto Sella e Francesco Nonni; successivamente conseguì il diploma di Maestro dell’Aarte all’istituto Gaetano Ballardini. La sua attività artistica inizia nella metà degli anni Cinquanta, cimentandosi nella pittura e nelle diverse tecniche grafiche con opere d’impianto realista e ispirandosi alle tematiche sociali. Legato a canoni sostanzialmente figurativi, Bedeschi proponeva un personale linguaggio espressivo ricco di simbologie e di elementi trasfigurativi della realtà visibile, relazionata ad altri scenari che scaturivano dalla storia ma anche dalla cronaca del suo tempo.