Appresa la notizia della morte di Rositano Tarlazzi, il presidente della Provincia di Ravenna Michele de Pascale esprime il proprio cordoglio in rappresentanza dell’intera Amministrazione provinciale: “Rositano Tarlazzi – ricorda de Pascale – è stato consigliere provinciale dal 2006 al 2011, consigliere comunale dal 1970 al 2006 a Cotignola, dove è stato anche assessore e in ultimo vicesindaco per oltre 10 anni.
Oltre che attraverso la politica, il suo impegno nei confronti della comunità si è espresso anche in numerosissime attività improntate al civismo e alla solidarietà; cito tra tutte la vicepresidenza dell’Istituto oncologico romagnolo. In questo difficile momento siamo vicini a tutti i suoi cari”
Il sindaco Davide Ranalli ha espresso il suo cordoglio dopo aver appreso della scomparsa di Rositano Tarlazzi.
“Di Rositano Tarlazzi porto nella mia mente ogni singolo dettaglio: i pantaloni sempre troppo larghi per quella vita stretta, le tenaglie in cintura perché ‘non si monta una festa senza agl’ intnaj’. E non dimentico i suoi occhi azzurri, onesti e buoni. Tano, partendo dalla sua Cotignola, ha vissuto tante vite: è stato un dirigente politico, un amministratore, un volontario…La sua vita è passata nel partito che aveva amato e seguito nei suoi cambiamenti: il PCI, il PDS, i DS, fino al PD. Questi passaggi li ha seguiti non come un trauma perché i suoi valori e il suo impegno non sono mai cambiati.
Tano è stato un volontario dello Ior e ha radicato quella esperienza nel tessuto lughese, e non solo, organizzando i volontari e dotando l’associazione di una struttura robusta, organizzata e soprattutto umana.
In tutto quello che ha fatto Tano ha messo cuore, passione, ironia. Aveva esperienza e consapevolezza ma non le custodiva con gelosia, te le donava perché, al fondo, credeva nei giovani in modo non retorico e ti insegnava tutto: come si ripara un asse di legno, dove vanno i tubi innocenti, come si tira su un Lunardi ma anche come si sta in una comunità politica. Anche questo per lui era uguale perché si può essere vicesindaco ma se ad un certo punto chi sta montando le attrezzature per la festa del partito ha fame, si deve andare alla bottega a prendere il pane e la mortadella. Tano era questo e molto di più. Ha rappresentato il meglio della tradizione comunista in terra di Romagna. Una tradizione di gente che vuole bene agli altri.
Esprimo le mie condoglianze ai suoi cari.
Addio Tano perché se oggi sono qui è anche, dovrei dire soprattutto, grazie a te”.