Il Consiglio provinciale ha approvato questa mattina l’istanza rivolta al Presidente della Repubblica e al Ministero della Difesa per valutare la possibilità di assegnare la Medaglia d’Oro al Valor Militare alla Provincia di Ravenna.
Attualmente la Provincia di Ravenna è insignita della Medaglia d’Argento al Valore Civile.
La richiesta è stata presentata a seguito di un approfondimento storico realizzato dall’Istituto Storico della Resistenza, in virtù del ruolo che il territorio dell’intera provincia di Ravenna ha avuto nei più aspri e prolungati combattimenti di tutta la fase finale della Campagna d’Italia tra l’estate 1944 e la primavera 1945. Si trattò di una delle più grandi operazioni mai condotta in Italia da partigiani ben organizzati e di varia ispirazione politica, guidati da Arrigo Boldrini (Bulow), con alle spalle il Comitato di Liberazione Nazionale presieduto da Benigno Zaccagnini. La stretta collaborazione fra Alleati e partigiani assicurò la capacità di resistere all’invasore e di salvaguardare il grande patrimonio artistico bizantino del centro storico ravennate.
“Il ruolo dell’intero territorio della provincia di Ravenna nella guerra di Liberazione – dichiara il presidente della Provincia – fu fondamentale. Della lotta partigiana ravennate vanno ricordate l’ampiezza, la capillarità, la solidarietà silente e attiva di buona parte della popolazione. Come territorio di guerra più a lungo esposto alle operazioni belliche, il ravennate, tra l’ottobre 1944 e l’aprile’45 vide il contributo attivo di quasi ottomila partigiani, di cui più di seicento caduti, chi in combattimento e chi sotto le torture del nemico.
Riconoscere la Medaglia d’Oro al Valor Militare alla Provincia di Ravenna, significa riconoscere la coralità dell’impegno e del sacrificio profuso dalla comunità provinciale nel suo insieme nella lotta per la libertà e per la democrazia.
Inoltre la motivazione con cui è stata conferita la Medaglia d’Oro al Valor Militare al Comune di Ravenna fa già riferimento a tutto il territorio della provincia e di fatto con questo riconoscimento si darebbe anche atto a qualcosa che fu già riconosciuto allora”.