Il consiglio comunale di Faenza ha approvato la mozione che chiede alla città di Faenza di costituire le “comunità energetiche”, documento presentato dai gruppi consiliari di maggioranza: Movimento 5 Stelle, Partito Democratico, Faenza Cresce e Italia Viva
Una Comunità Energetica (o Energy Community) è un insieme di persone che condividono energia rinnovabile e pulita, in uno scambio tra pari. Le comunità energetiche rappresentano quindi un modello innovativo per la produzione, la distribuzione e il consumo di energia proveniente da fonti rinnovabili. Questo modello fonda i suoi valori sulla lotta allo spreco energetico e sulla condivisione di un bene fondamentale a un prezzo concorrenziale.
“Nello sviluppo sostenibile di una comunità, come da sempre suggerito dall’impegno del M5S in questo ambito, è imprescindibile il ricorso alle comunità energetiche, strumento fondamentale volto al contrasto alla povertà energetica” afferma il Movimento 5 Stelle, impegnato in diverse realtà del territorio ravennate a richiedere l’istituzione delle comunità energetiche.
“In questa prospettiva si inserisce l’impegno del Movimento, assieme alle altre forze politiche della maggioranza sensibili a tali tematiche e parte dell’opposizione che ha voluto condividerle, ad attuare nella città di Faenza strutture sviluppate attraverso valori come l’inclusione sociale, condivisione e stimolo al consumo di energia elettrica prodotta in autoconsumo. Tutto ciò con ricadute importanti per l’ambiente e per l’economia del nostro territorio, in linea con iniziative condivise con altre comunità che già usufruiscono dei vantaggi inerenti le comunità energetiche. A tal proposito è emblematico l’esempio della città di Porto Torres, ove si è sviluppato un protocollo di intesa con il GSE (Gestore dei Sistemi Energetici) atto alla creazione di iniziative volte al raggiungimento di comuni obiettivi per favorire lo sviluppo e la diffusione in ambito urbano delle energie rinnovabili e l’efficientamento energetico da parte della comunità e come del resto suggerito da direttiva dell’Unione Europea (direttiva 2009/28/CE del 5 giugno 2009)”.