Fiume Lamone, il Comitato di Traversara “Progetto Futuro Sicuro” scrive a Protezione Civile Emilia Romagna, Ministro Musumeci, Presidente Priolo, Presidente De Pascale, Sindaco Giacomoni e Prefetto Castrese De Rosa, per sollecitare i lavori: “Servono azione tempestive sull’argine all’inizio di via Entirate”. Sulle piene invece il comitato chiedi di predisporre “Un piano di emergenza per effettuare una rotta controllata che scongiuri altre alluvioni a Traversara e dintorni”.
“Desideriamo farle presente una criticità che Traversara sta vivendo circa le condizioni dell’argine sinistro del Fiume Lamone. Il 19 settembre scorso” – a dirlo è Gianluca Sardelli, il promotore e attuale presidente del Comitato, che si rivolge direttamente alla Dott.ssa Nicolini (Direttrice dell’Agenzia Regionale Sicurezza Territorio e Protezione Civile) – “dopo circa 9 ore di esondazione, l’argine sinistro si è rotto a circa 40 metri dal ponte pedonale chiamato “La Pungela”. L’agenzia che Lei dirige ha fatto tre affidamenti diretti per intervenire su tale argine. Il primo, sulla sistemazione vera e propria della rottura arginale in via Torri, il secondo per la sistemazione a monte della rottura su via Torri mentre il terzo per la sistemazione dell’argine a lato valle della rottura, su via Entirate, in località Borghetto Traversara. Su questo terzo affidamento” – segnala il Comitato nella pec, inviata per conoscenza anche al Ministro Musumeci, Presidente della Regione Irene Priolo, al Presidente della Provincia, Michele De Pascale, al Sindaco di Bagnacavallo, Matteo Giacomoni e al Prefetto, Castrese De Rosa – “l’impresa ha però iniziato a operare nella parte più a valle dell’argine, sebbene la parte più erosa sia quella a monte, verso l’inizio della via Entirate, a pochi metri dal ponte della Pungela”.
Sardelli, nella sua pec, illustra alla Dott.ssa Nicolini le condizioni dell’argine che ancora non sono state oggetto di lavori: “proprio di fronte all’abitato di Traversara posto sul principio della via Entirate, l’argine è fortemente pregiudicato sia internamente che esternamente – la parte residua del rivale è imbibita di acqua.” Il Comitato chiede quindi di far presto, poiché “alla prossima piena l’argine suddetto potrebbe collassare e prodursi un’altra rotta proprio davanti all’abitato”.
Inoltre, nella lettera, viene denunciata anche la situazione legata ai tappi di legna, considerate una concausa del disastro dello scorso 19 settembre: “che sono ancora presenti nell’alveo e non sono state rimosse. E inoltre” – denuncia Progetto Futuro Sicuro – “a circa 200 metri dal ponte pedonale è presente una rigogliosa vegetazione all’interno del fiume, con tanto di alberi d’alto fusto, i quali, in caso di piena limitano la portata idraulica del fiume fino al 50%”. Nell’appello finale, Sardelli chiede alla Dirigente della Protezione Civile “azioni tempestive per la riparazione dell’argine danneggiato” e – “di predisporre un piano di emergenza per effettuare una rotta controllata che scongiuri un’altra alluvione a Traversara e dintorni”.