Il Consiglio dei ministri, dopo una riunione durata due ore, ha approvato all’unanimità il nuovo decreto anti-Covid che contiene un’ulteriore stretta per arginare Omicron. Con il provvedimento viene introdotto l’obbligo di vaccino per gli over 50 ed esteso il Super Green pass a diverse categorie e attività. Per accedere ai servizi – dai negozi alle banche, dai parrucchieri agli estetisti – servirà il certificato verde base.
L’obbligo vaccinale
Dopo una discussione durata 2 ore e mezzo, il governo ha deciso di varare
– l’obbligo di vaccinazione per gli over 50 che non lavorano (fino al 15 giugno);
– dal 15 febbraio, l’obbligo di super green pass (che viene dato a chi è vaccinato o guarito dal Covid) per tutti gli over 50 sui luoghi di lavoro pubblici e privati.
Nel decreto si legge che l’obbligo vaccinale si applica a tutti i residenti in Italia, anche cittadini europei e stranieri, e prevede eccezioni per casi di «accertato pericolo per la salute, in relazione a specifiche condizioni cliniche documentate, attestate dal medico di medicina generale o dal medico vaccinatore».
Dove serve il super green pass, ora? E da quando?
Fino al 31 marzo, secondo un compromesso raggiunto nel consiglio dei ministri (e a causa della decisa opposizione della Lega a misure più stringenti), dovranno avere il green pass base (e non il super green pass, come invece prevedeva la bozza):
– lavoratori e clienti dei servizi alla persona (estetisti, parrucchieri: l’obbligo scatta dal 20 gennaio)
– i lavoratori e clienti di servizi commerciali (come le banche: dal 1 febbraio al 31 marzo)
– i lavoratori e clienti di negozi e centri commerciali (dal 1 febbraio al 31 marzo)
– i lavoratori e gli utenti di uffici pubblici, Comuni, Province, Regioni (dal 1 febbraio al 31 marzo)
– i lavoratori e utenti di servizi pubblici (Poste, Inps, Inail: dal 1 febbraio al 31 marzo).
Non è prevista la necessità di avere il green pass base per lavoratori e clienti dei negozi di alimentari e farmacie. Qui tutte le specifiche su quale attestazione occorra, dove, e da quando.
Come cambia lo smart working?
Novità anche per lo smart working : è stata firmata dai ministri per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, e del Lavoro, Andrea Orlando, una circolare per sensibilizzare le amministrazioni pubbliche e i datori di lavoro privati a usare pienamente gli strumenti di flessibilità che le discipline di settore già consentono sul ricorso allo smart working.
Cosa cambia per la scuola?
Sulla scuola, il governo è orientato a una riapertura regolare dal 10 gennaio.
Ecco quali saranno le nuove regole, legate alle fasce d’età:
– Per la fascia 0-6 anni, nel caso di 1 positivo in classe scatterà la quarantena per tutta la classe.
-Per la fascia delle scuole primarie, nel caso di 2 positivi scatterà la quarantena per tutta la classe (7 giorni); con un solo caso la classe resta in presenza con testing di verifica.
– Per la fascia degli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado ci sono molte distinzioni,
-» con 1 solo caso Covid è prevista la sorveglianza stretta;
-» con 2 casi, la classe resta in presenza con autosorveglianza e mascherine Ffp2; -» con 3 casi solo i vaccinati resterebbero in presenza e monitorati, i non vaccinati andrebbero in Dad;
-» dal quarto caso, tutti andranno in dad.
Il presidente dell’Associazione Nazionale Presidi, Antonello Giannelli, si è espresso contro la misura, spiegando che «fare la distinzione tra vaccinati e non vaccinati è una misura discriminatoria tra gli studenti. È giusto e corretto, invece, distinguere in base all’età, perché a fasce diverse corrispondono situazioni vaccinali diverse».
La terza dose per i ragazzi
Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera alla terza dose per i 12-15enni. Da lunedì, ha spiegato il ministro della Salute Roberto Speranza durante la Cabina di regia, si dovrebbe poter prenotare. Proprio oggi l’Aifa ha espresso parere favorevole sulla possibilità di prevedere una dose booster di vaccino anche per i soggetti di età compresa tra i 12 e i 15 anni.