Giulia Gibertoni (Gruppo Misto) interroga la Giunta regionale sull’intricata vicenda della nave Berkan B e sui danni creati dal suo smantellamento.
Sulla Berkan, nave di oltre 100 metri di lunghezza sottoposta a sequestro conservativo nel 2010, viene avanzata richiesta nel 2017 per lo smantellamento in loco nonostante, rimarca Gibertoni, “il battello all’epoca, era ancora in perfette condizioni di galleggiabilità, come dimostrano anche filmati, a tutt’oggi ancora visionabili su internet, e che mostrano la nave ancora integra al 19 marzo 2017”.
In risposta alla richiesta, sottolinea la consigliera, “l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico centro settentrionale, denominata anche Autorità di Sistema Portuale – AdSP di Ravenna, rilascia l’autorizzazione nonostante la diffida della Capitaneria di Porto di Ravenna per le precarie condizioni della nave e del conseguente rischio di inquinamento derivante dalla situazione”.
A fronte di continui passaggi di proprietà della nave in fase di demolizione, prosegue Gibertoni nella sua ricostruzione, le concessioni per l’attività di smantellamento vengono rinnovate nonostante gli alert sui gravi rischi di inquinamento pervenuti anche nel 2018 da parte dell’Autorità marittima e soprattutto “senza tenere conto che il sito dove avvenivano i lavori, era posto appena al di fuori del sito Rete Natura 2000 – SIC Pialassa dei Piomboni, Pineta di punta Marina, ma in continuità idraulica con esso”.
Le attività sulla Berkan B si interrompono nel tempo e, nonostante le ingiunzioni nei confronti dei proprietari a porre in essere contromisure per evitare danni da inquinamento dal disfacimento di ciò che era ormai diventato un relitto, nulla viene fatto fino a quando nel 2019 quanto rimaneva della nave affonda definitivamente determinando una fuoriuscita di greggio. Nel 2020, conclude la ricostruzione Gibertoni, “il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Ravenna ha segnalato alla Procura Regionale presso la Corte dei Conti di Bologna l’esercizio dell’azione penale, per un reato che ha causato un danno all’erario, nei confronti del Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico centro-settentrionale e del Segretario generale dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico centro-settentrionale”.
A fronte della situazione creatasi, la capogruppo chiede alla Regione se non ritenga di costituirsi parte civile nell’eventuale processo che dovesse scaturire da tale vicenda con relativo conteggio del danno erariale creato. Oltre a ciò Gibertoni chiede un intervento “presso l’Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità – Delta del Po che avrebbe dimostrato, una volta di più, di non aver svolto la necessaria opera di tutela e conservazione” ma soprattutto desidera sapere “come sia stato possibile che la demolizione del relitto sia stata autorizzata in luogo palesemente non attrezzato, contrariamente a quanto previsto dall’articolo 13 del regolamento (UE) 1257/2013, senza adeguato piano di riciclaggio e senza un’adeguata vigilanza, senza una preventiva bonifica degli idrocarburi presenti nei serbatoi e comunque all’interno del relitto”.
In via generale, infine, la capogruppo chiede specifiche assicurazioni affinché altri quattro relitti posti a poche centinaia di metri dal relitto in questione non subiscano la sorte della Berkan B.