Dal 7 al 15 settembre 2019 Ravenna ospita la XXI edizione di Ammutinamenti – festival di danza urbana e d’autore a cura dell’Associazione CANTIERI DANZA, realtà culturale che da più di 20 anni promuove la danza come strumento di ricerca artistica, politica e sociale. Il festival, come da tradizione, promuove la parte più giovane e innovativa delle arti performative, ponendo fra i suoi obiettivi anche la promozione e la formazione inclusiva attraverso progetti site specific e partnership con le realtà di ricerca più sperimentali a livello nazionale.
Il Festival è promosso da Comune di Ravenna – Assessorato alla Cultura, con il contributo di Dipartimento dello Spettacolo dal Vivo – Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e Regione Emilia-Romagna e il patrocinio della Provincia di Ravenna.
La pratica della Danza Contemporanea, dispositivo artistico liminale adatto a tradurre il nostro mondo nella sua complessità, suggerendo percorsi per abitarlo nel momento di un’evoluzione radicale alla quale non possiamo sottrarci. Abbiamo bisogno di un diverso paradigma culturale per tradurre questa complessità, contratta tra lo Spaesamento che deriva da una caduta della certezza dei vecchi confini spazio-temporali e il Radicamento necessario per un nuovo modo di abitare la casa collettiva in cui viviamo. Si tratta di tracciare un “sentirsi a casa” familiare, dentro qualcosa che conosco, che ri-conosco e fa parte della mia identità, un’identità non fissa ma sempre mobile, dinamica. Ammutinamenti 2019 racconta questo, attraverso spettacoli che raccontano la nostra identità molteplice, spaesata e impaurita e, allo stesso tempo, radicata, profonda, creativa, incantante, lavorando sugli attraversamenti, indicando possibilità inedite di articolare emozioni, narrazioni e interpretazioni riguardo le differenze, le culture, le cittadinanze e le forme di convivenza nella nostra contemporaneità.
“Ancora una volta Ammutinamenti ci sorprende – afferma l’assessora alla Cultura Elsa Signorino – con una programmazione che spazia dagli appuntamenti consolidati alle tante novità, sia artistiche che di luoghi nei quali si svolgeranno le performance. Da tempo il festival di danza urbana e d’autore è punto di riferimento nazionale e non solo di linguaggi che dialogano con gli addetti ai lavori, ma soprattutto con la città coinvolgendo tutte le generazioni, famiglie e bambini inclusi, perché la danza è un potente mezzo espressivo ed interpretativo attraverso il quale conoscere, sperimentare ed esprimersi”.
Protagonista del festival è la nuova danza emergente attraverso i lavori di giovani talenti, che si intersecano con le performance e gli spettacoli di compagnie e coreografi già affermati.
Il centro gravitazionale del festival è da sempre la Vetrina della giovane danza d’autore (12 – 14 settembre), dove i protagonisti sono selezionati da un importante gruppo di operatori della danza nazionale che fanno parte del network Anticorpi XL, la rete che dal 2007 ha come focus principale la giovane danza d’autore italiana e che attualmente coinvolge 37 operatori di 15 regioni.
La Vetrina ha permesso di far emergere la vitalità della danza italiana e dei nuovi autori che si sono via via affermati sulla scena. Ha rappresentato – soprattutto grazie alla struttura del network e alla sua inevitabile forza politica – il terreno di coltura di un nuovo sistema-danza in grado di rappresentare le istanze più nuove e di dar voce e visibilità alle realtà produttive meno sostenute. I giovani coreografi e coreografe protagonisti di questa edizione e provenienti da tutta Italia sono: Pablo Girolami, Ottavia Catenacci, Giselda Ranieri, Fabio Novembrini, Maria Vittoria Feltre e Luca Zanni, Adriano Bolognino, Nicolas Grimaldi Capitello, Roberta Ferrara, Giovanni Napoli, Greta Francolini, Claudia Gesmundo e Vera Sticchi, Maria Focaraccio e Maria Giulia Serantoni, Giada Vailati, Sara Sguotti. La Vetrina della giovane danza d’autore presenta due sezioni IN e OUT, con creazioni di formato short e, in via sperimentale per l’edizione 2019, di formato lungo con una durata superiore ai 20 minuti. Novità di questa edizione, oltre agli spazi dell’Almagià, le sale di Palazzo Rasponi dalle Teste e della Biblioteca classense, la Vetrina trova un nuovo spazio al Socjale di Piangipane, storico e glorioso teatro nel forese ravennate. Il teatro, costruito nel 1920 dai braccianti della locale cooperativa, è strettamente legato al territorio, che affonda le sue radici nella concezione collettivistica della produzione dei primi del ‘900 e dalla ricerca di migliori condizioni di vita per il paese attraverso la realizzazione di spazi che permettessero l’elevazione culturale delle masse bracciantili.
Come di consueto il programma del festival è ricco di eventi, tra questi si segnalano: spettacoli e performance di coreografi già affermati nel panorama nazionale, che si intrecciano agli esiti finali dei progetti sviluppati dal network XL ovvero: Prove d’autore che dà a coreografi e coreografe emergenti la possibilità di misurare le proprie capacità autoriali confrontandosi con l’ideazione e la scrittura coreografica per ensemble numerosi e gli spettacoli ideati per gli spazi urbani selezionati per Danza urbana. Spazio anche a diversi progetti come Sedimenti, sezione del progetto Petrolio. Natura e Uomo nell’era dell’Antropocene per Matera Capitale della Cultura 2019; CorpoGiochi OFF, laboratorio di movimento per adulti e bambini; Re.Rosas nell’ambito di Invito alla danza – con le scuole di danza e i gruppi informali di Ravenna e l’esito del laboratorio di formazione Device.
Accanto alle performance e agli spettacoli della Vetrina si alternano i lavori di coreografi già affermati sulla scena della danza nazionale come: Silvia Gribaudi, Nicola Galli, Hisashi Watanabe, Ginevra Panzetti/Enrico Ticconi, gruppo nanou, Fabrizio Favale, Dewey Dell, Marco D’Agostin, Francesca Foscarini, Moreno Solinas & Igor Urzelai.
Il coreografo Nicola Galli presenta De rerum natura (spettacolo con cui vince il premio Danza&Danza 2018, come miglior coreografo emergente lavoro che si ispira all’opera di Lucrezio, questa immagine di eterno movimento alimenta nella creazione coreografica il desiderio di muoversi di sei corpi, legati da un pensiero sotterraneo che scorre sanguigno sotto la superficie della pelle (9 settembre, Artificerie Almagià, ore 21.00). Nicola Galli porta al festival anche Genoma scenico teens, una performance danzata basata sulla relazione interattiva tra spettatore e danzatore che nasce dal lavoro svolto nel laboratorio intensivo per giovani danzatrici in formazione (8 settembre, Artificerie Almagià, ore 15.30 e 17.00) Nicola Galli si occupa di ricerca corporea, declinata in azioni e dispositivi che spaziano dalla coreografia alla performance, dall’installazione all’ideazione grafico-visiva.
Silvia Gribaudi, entrata a pieno titolo tra i coreografi più significativi a livello nazionale, presenta Graces, spettacolo vincitore di CollaborAction #4 2018/2019, azione del Network Anticorpi XL. Il lavoro, che si ispira ad una scultura del Canova, vede in scena tre corpi maschili dentro un’opera scultorea, che simboleggia la bellezza e dove maschile e femminile si incontrano. In scena anche la stessa Gribaudi “autrice del corpo”, perché con la sua poetica trasforma, in modo costruttivo, le imperfezioni (10 settembre, Artificerie Almagià, ore 21.00).
Ginevra Panzetti ed Enrico Ticconi, giovane e talentuosa compagnia emergente, presentano un lavoro di grande suggestione dal titolo Harleking, nome di un demone dall’identità ambigua e multipla, una sorta di Arlecchino della Commedia dell’arte. Il linguaggio di HARLEKING ha una specifica qualità ipnotica in cui i contenuti, spesso estremi ed opposti, si fondono in un sistema metamorfico fluido in cui tutto può accadere, ma che tutto confonde (11 settembre, Artificerie Almagià, ore 21.00).
Di grande impatto il lavoro del coreografo giapponese Hisashi Watanabe che, negli spazi degli Antichi Chiostri Francescani (7 settembre, ore 16.00), è in scena con Inverted tree, creazione dedicata all’esplorazione del nostro corpo e di come nasconde in sé le possibilità di proprie forme di vita. Questo lavoro fa parte della ricerca artistica del coreografo, che si basa sulla libertà del corpo umano dai vincoli della società.
In programma ad Ammutinamenti negli spazi urbani della città: Fabrizio Favale con Argon (7 settembre, Piazza Kennedy, ore 17.30), creazione che, partendo dall’esplorazione dei concetti di stato della materia e dalla costruzione di paesaggi dell’immaginario, presenta un universo molto variabile e alterabile, agito da un piccolo gruppo di giovani uomini che, attraverso la danza, rivelano momento dopo momento suggestioni molto diverse; Dewey Dell/Teodora Castellucci con lo spettacolo Deriva traversa porta in scena la condizione di solitudine della figura del pastore, aspetto caratteristico di questo mestiere che permette un’immersione interiore totale, un lieve allontanamento dal visibile (7 settembre, Palazzo Rasponi dalle Teste, ore 18.00).
Attesa per il progetto Sedimenti che, dopo il recente debutto a Matera e il percorso in Giovani artisti per Dante a Ravenna, dove il progetto ha preso forma, approda ad Ammutinamenti, in piazza San Francesco, il cuore della città. In scena il coreografo libanese Bassam Abou Diab, lo spagnolo originario del Nicaragua Yeinner Chicas e gli italiani Olimpia Fortuni e Leonardo Maietto in Who cares? Ecologia del dialogo – nell’ambito di Sedimenti, sezione del progetto Petrolio. Natura e Uomo nell’era dell’Antropocene per Matera Capitale della Cultura 2019 (13 settembre, ore 17.00). Sedimenti è un percorso creativo che si è sviluppato in quattro tappe e che ha portato alla realizzazione di uno spettacolo di danza nato dalla collaborazione fra quattro artisti provenienti da differenti paesi del Mediterraneo. Una danza che sa fondere esperienze, visioni ed estetiche individuali in un’opera collettiva con l’intento di disegnare mappe di relazione uomo-ambiente tra le diverse sponde del Mediterraneo.
Si conferma il crescente interesse per Prove d’Autore, che dà a coreografi emergenti della scena coreutica contemporanea italiana la possibilità di misurare le proprie capacità autoriali confrontandosi con l’ideazione e la scrittura coreografica per ensemble numerosi. Anche quest’anno sono tre le compagnie che hanno lavorato con i coreografi selezionati dai partner della rete: Marco D’Agostin con Balletto di Roma, Francesca Foscarini con Balletto di Toscana, Moreno Solinas & Igor Urzelai con MM Contemporary Dance Company (14 settembre, Artificerie Almagià ore 21.00).
Appuntamento fisso di Ammutinamenti per le famiglie è sia con CorpoGiochi OFF, laboratorio di movimento per adulti e bambini dai 5 anni (8 settembre dalle ore 10 alle ore 13 – Artificerie Almagià) sia con Invito alla danza per il quale, quest’anno, le scuole di danza e i gruppi informali della città in apertura del festival presentano il progetto Re:Rosas: danzatori, danzatrici, coreografe e insegnanti coinvolti ripropongono la celebre scena delle sedie della creazione Rosas danst Rosas della coreografa belga Anne Terese de Keersmaker, rispondendo all’invito della compagnia belga di imparare la coreografia e riproporla in diversi contesti per mantenere viva la storia dello spettacolo (7 settembre, Piazza San Francesco, ore 17.00). Sempre nella giornata di apertura il progetto Device, esito finale del laboratorio condotto da Monica Francia nell’ambito di CorpoGiochi dedicato a giovani del territorio tra i 12 e i 22 anni (7 settembre, Antichi Chiostri Francescani, ore 16.30).
Novità di questa edizione lo spettacolo di danza contemporanea pieno di magia e acrobazie dedicato ai bambini: Simposio del silenzio (studio) di Lucrezia Maimone/Zerogrammi, spettacolo vincitore di CollaborAction Kids 2018/19 (15 settembre, Artificerie Almagià, ore 12.00).
La compagnia ravennate gruppo nanou presenta Alphabet et Ultra – esito del percorso di formazione rivolto a danzatori e danzatrici. gruppo nanou nasce a Ravenna nel luglio del 2004 come luogo di incontro dei diversi linguaggi e sensibilità che caratterizzano la ricerca artistica di Marco Valerio Amico, Rhuena Bracci e Roberto Rettura (apertura pubblica del progetto 15 settembre, Artificerie Almagià, ore 15 e in replica ore 16).
Tra gli incontri, si segnala Le danze delle residenze – racconti e visioni dai percorsi di residenza dei coreografi selezionati per il progetto Residance XL 2019, dialoghi a cura di Francesca Giuliani (14 settembre, Teatro Rasi, ore 15).
Attraversa il Festival il progetto Nuove Traiettorie (7-15 settembre), una comunità artistica di formazione di coreografi emergenti caratterizzato da incontri, confronti, allenamenti e visioni di spettacoli. Saranno in dialogo con i giovani danzautori del corso di formazione della Regione Emilia Romagna Danzautore Contemporaneo, ospiti anche loro al festival per lo stage previsto dal progetto.
Da segnalare l’ormai tradizionale appuntamento con GARAGE SALE, cantiere creativo in cui si incontrano hand made, second hand, vintage, musica e fotografia. La giornata si completa con i “Dialoghi” curati da Sabina Ghinassi per il progetto Appunti per un terzo paesaggio, in collaborazione con Rete Almagià (8 settembre, area urbana Artificerie Almagià & Darsena di città, dalle ore 10 alle 19).
CON IL CONTRIBUTO DI: Mibac; Regione Emilia Romagna; Comune di Ravenna – Assessorato alla Cultura; Network Anticorpi XL; Anticorpi; Ater-circuito multidisciplinare dell’Emilia Romagna; CON IL PATROCINIO DI: Provincia di Ravenna IN COLLABORAZIONE CON: Almagià – Rete di associazioni culturali, Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna; Biblioteca Classense, RavennAntica, Darsena Pop Up, Naviga in Darsena, Palestra La Torre, Cooperativa spiagge, Legambiente Ravenna; Pro Loco Marina di Ravenna, Cooperativa Portuale.