L’Ocean Viking arriverà a Ravenna nella giornata del 31 dicembre con 113 migranti a bordo, tra cui donne incinte e 30 minori, fra i quali anche 3 neonati, il più piccolo di 3 settimane. Il porto bizantino è stato identificato dal Governo Meloni come “porto sicuro” per lo sbarco delle persone salvate nel Mediterraneo. Per l’imbarcazione sarà un viaggio di quattro giorni in più, ha evidenziato la ong SOS Mediterranee.
Nel pomeriggio del 27 dicembre si è tenuto in Prefettura a Ravenna una riunione di coordinamento a cui hanno partecipato le autorità cittadine, le forze di polizia, le aurotià sanitarie, la Croce Rossa, l’Autorità Portuale, la Capitaneria di Porto, la Caritas, la Protezione Civile e i servizi sociali.
Nel pomeriggio del 27 dicembre si è tenuto in Prefettura a Ravenna una riunione di coordinamento a cui hanno partecipato le autorità cittadine, le forze di polizia, le aurotià sanitarie, la Croce Rossa, l’Autorità Portuale, la Capitaneria di Porto, la Caritas, la Protezione Civile e i servizi sociali.
“Il primo pensiero è andato a queste persone che hanno trascorso il Natale, non nella serenità di molte delle nostre case ma nella drammaticità di un viaggio disumano” ha commentato il sindaco Michele de Pascale “Non ci sono state date informazioni sulla ragione della scelta del Porto di Ravenna, non proprio il più vicino alla Libia, ma dico con chiarezza che da subito il Comune di Ravenna e le altre istituzioni coinvolte, in primis AUSL Romagna, hanno dato piena collaborazione alla Prefettura per gestire un’accoglienza umana, sicura e professionale. Non siamo abituati a sbarchi di questo tipo e l’attenzione da parte di tutti deve essere massima”.
Nella giornata del 28 dicembre è previsto un sopralluogo al Terminal Crociere per pianificare la logistica e tutti gli adempimenti del caso in attesa dell’arrivo della nave. Non è ancora stata comunicata una lista dei migranti a bordo dell’Ocean Viking.
La scelta di inviare l’Ocean Viking in un porto distante rispetto alle coste nord africane rientrerebbe in una strategia del governo per scoraggiare l’attracco delle navi delle ong in Italia.