Nel corso degli anni, il sistema 118 Romagna si è andato consolidando (nel 2006 si aggregano Ravenna e Forlì, poi nel 2008 confluisce Cesena e infine nel 2009 Rimini), mentre la Centrale Operativa 118 Romagna è allocata a Ravenna. In questi anni, grazie anche ad un continuo confronto con le migliori esperienze internazionali ed italiane, è cresciuto progressivamente il livello delle performance garantite dai team sanitari, di pari passo con il progresso della scienza della medicina preospedaliera d’emergenza. La centrale operativa unica ha consentito un forte investimento tecnologico, attraverso sistemi di radiotelefonia avanzati e di cartografia aggiornati e puntuali. Questo ha accresciuto la sicurezza degli infermieri, nella fondamentale attività di geo-localizzazione della chiamata e della corretta e lineare raccolta delle informazioni necessarie a fornire risposte tempestive ed efficaci.
Sabato 26 e domenica 27 marzo la Centrale Operativa Romagna Soccorso sarà aperta ai cittadini. Dalle 9 alle 18 visite guidate con gli operatori per conoscere come funziona. Dalle chiamate agli smistamenti dei mezzi di Soccorso.
Il sistema 118 Romagna assicura gli interventi di soccorso in emergenza nei Comuni che fanno parte dell’AUSL della Romagna con il coordinamento della Centrale Operativa 118 che ha sede a Ravenna (una delle tre centrali regionali assieme a Bologna e Parma).
L’Emilia Romagna è la regione che ha avuto un ruolo pionieristico nello sviluppo dei sistemi di soccorso sanitario preospedaliero. L’esperienza di centrali operative a valenza provinciale che gestiva le risorse di mezzi disponibili al fine di fornire una risposta efficace ed efficiente risale a metà degli anni ’80. Questo modello ha contribuito in modo determinante a quanto presente nel DPR 27 marzo 1992 (“Atto di indirizzo e coordinamento alle Regioni per la determinazione dei livelli di assistenza sanitaria di emergenza”) che sancisce la “nascita” del 118, del sistema di risposta alle emergenze territoriali.
La centrale operativa Romagna Soccorso
Nell’esperienza del 118 Romagna su tutte le ambulanze è presente un infermiere, con esperienza e formazione specifica. Ne deriva l’indubbio vantaggio che già del primo intervento è garantita una risposta sanitaria qualificata e professionale, specialmente nel caso delle patologie “tempo-dipendenti” ovvero delle condizioni acute che richiedono cure precoci e qualificate per ottenere la miglior ripresa possibile per il paziente (arresto cardiaco, infarto miocardico, ictus, trauma grave). La presenza ulteriore di automediche consente, nei casi di maggiore gravità, il simultaneo intervento di medici in grado di trattare il paziente con la necessaria competenza diagnostico-terapeutica. Ad ulteriore integrazione del sistema di risposta preospedaliera occorre considerare l’elisoccorso, che quest’anno (il 5 luglio 2022) “compie” 35 anni di attività. Esso rappresenta una “terapia intensiva volante” che consente l’anticipazione sul territorio dei trattamenti di “medicina critica dell’emergenza” con guadagno di tempi e avvio di percorsi ospedalieri di trattamento definitivo.
I Mezzi di Soccorso sul Territorio
Per quanto riguarda i numeri, sono presenti sul territorio romagnolo 43 ambulanze con infermiere, 12 automediche. Nei mesi estivi vi è un potenziamento, con 10ambulanze aggiuntive. A questo si aggiunge l’elisoccorso.
Il sistema di soccorso ha uno stretto legame con la rete ospedaliera policentrica di AUSL della Romagna, consentendo il trasporto mirato nell’ospedale idoneo per il trattamento del paziente, con percorsi diretti in caso di specifiche patologie (accesso ai laboratori di emodinamica per l’infarto miocardico, lo stroke center in caso di ictus). Nel 2021 sono stati eseguiti 130 mila interventi di soccorso, con un terzo degli stessi nei mesi di giugno, luglio ed agosto.