Apre giovedì 31 ottobre alle 17 la mostra Rosetta Berardi. Iconografie del dolore privato, in programma a palazzo Rasponi dalle Teste fino al 24 novembre.
Nella rassegna, a cura di Linda Kniffitz, l’arte si fa strumento di esplorazione e rielaborazione del dolore privato, suscitando riflessioni su come l’esperienza intima si leghi indissolubilmente a una condizione collettiva e universale.
La mostra è quindi un viaggio attraverso le varie declinazioni della sofferenza umana, espressa in una serie di opere che spaziano dalla pittura alla scultura, dalla fotografia alle installazioni, costruendo un dialogo tra linguaggi diversi.
La mostra si sviluppa in sei stanze, ognuna dedicata a un tema specifico che esplora una diversa dimensione della sofferenza.
La prima sala è dedicata alla Malinconia, un sentimento che storicamente è stato legato alla riflessione creativa. Nelle sue opere, la malinconia si esprime in colori intensi, che narrano la profondità di un’inquietudine esistenziale e la tensione verso un futuro incerto.
A seguire nella seconda sala si trova un’installazione immersiva dedicata alla Poesia come mezzo espressivo del dolore. Questa stanza, dedicata a Emily Dickinson, include testi poetici che accompagnano il visitatore in una sorta di viaggio interiore.
La terza sala affronta il tema della Violenza domestica, una delle forme più devastanti di dolore privato. Il tema della violenza sulle donne è centrale in questa sezione, dove l’artista esplora la diminuzione di sé, l’annientamento dell’identità e il dolore nascosto che molte donne sopportano in silenzio.
Il Rapporto tra l’uomo e la natura è il tema centrale della quarta sala e il dolore derivante dalla sua distruzione. Le opere esposte, realizzate con materiali poveri e naturali come la tarlatana, evocano la devastazione e al contempo la possibilità di rigenerazione.
La quinta sala invita il visitatore a entrare in uno spazio di Meditazione e introspezione. Qui viene esplorata l’idea del superamento del dolore attraverso la riflessione e la connessione con l’universo. Le opere in questa stanza utilizzano forme geometriche e numeriche, evocando il legame tra il mondo materiale e quello spirituale.
La mostra si conclude con la sesta sala, dedicata alla Pietas, concetto centrale nella tradizione artistica occidentale. Le opere qui esposte sono un invito a riflettere sul potere del dolore come strumento di relazione, di comunione umana, e sulla possibilità di trovare conforto e guarigione attraverso la condivisione.
Note biografiche
Rosetta Berardi (all’anagrafe Rosetta Lavatura) è nata in Sicilia nel 1944, vive e lavora a Ravenna. Dal 1977 firma le opere con il cognome d’arte “Berardi” per onorare la memoria di una persona.
Nel 1962, assieme alla famiglia, si trasferisce a Ravenna dove si diploma in pittura all’Accademia di Belle Arti. Si laurea a Bologna in Storia dell’Arte Contemporanea (DAMS).
Il suo percorso artistico, iniziato alla fine degli anni ‘70 con un linguaggio pittorico, si sviluppa per fasi con una ricerca tesa al piacere dell’uso dei materiali. Assieme a diversi poeti ha in corso un libro d’artista in progress Biblioteca Minima (Edizioni del Girasole) di cui ha già pubblicato 8 numeri con grafiche originali e testi poetici di Mary de Rachewiltz, Mario Lunetta, Nanni Menetti, Sylvano Bussotti, Paolo Ruffilli, Ennio Cavalli, Maram al-Masri, Nevio Spadoni. Ha eseguito per Ravenna Poesia 2000 un portfolio con Maurizio Cucchi (Essegi).
Nel 2007, con una personale dal titolo Chindiart è invitata all’UNESCO di Parigi per la Giornata Internazionale della Donna. Negli ultimi venti anni ha un ruolo importante, nella sua produzione artistica, la fotografia. DIETRO IL VOLTO, l’universale mistero del velo e RI/TRATTI sono le ultime esposizioni di opere fotografiche.
La mostra sarà a ingresso libero dal martedì al venerdì dalle 15.30 alle 18.30, sabato e domenica dalle 11 alle 18.30 e chiusa al lunedì.
Per info: www.turismo.ra.it