“Come Opposizione studentesca d’Alternativa e studenti del Lice Artistico abbiamo deciso stamattina di occupare. Rilanciamo un’assemblea studentesca alle 14.30 fuori dalla nostra scuola per discutere dei problemi delle nostre scuole e di come organizzarci insieme per lottare contro questo modello di scuola”.
Nella mattinata di lunedì gli studenti del liceo artistico Nervi-Severini hanno manifestato apertamente il loro disagio per alcune problematiche all’interno dell’istituto. Una parte degli studenti avrebbe voluto occupare. Un’altra parte era contraria. Contrari gli insegnanti. Ci sono stati momenti di tensione e la situazione ha richiesto l’intervento della Digos. In attesa di una decisione definitiva, le lezioni sono riprese. È poi stata indetta una riunione per decidere come portare avanti la protesta. Alcuni studenti si ritroveranno davanti a scuola nel pomeriggio
Di seguito le motivazioni di Opposizione studentesca d’Alternativa e degli studenti del liceo artistico che vogliono occupare:
– Per rivendicare spazi di confronto e dibattito studentesco sui temi di attualità.
– Contro la scuola-azienda, dove veniamo formati solo come futuri lavoratori, rendendo così la scuola un vero e proprio progettificio, con miriadi di progetti non pertinenti al percorso scolastico e tanto meno allo sviluppo creativo di noi studenti.
– Infrastrutture decadenti e spazi mal gestiti, infatti il nuovo terzo piano non sarà la risoluzione a tutti i problemi infrastrutturali, visto che dal prossimo anno dovremo accogliere, in questa scuola già sovraffollata, anche il nuovo liceo musicale.
– Laboratori in condizioni pessime e poco sicuri, data la presenza di numerosi ripiani in legno usurati e ripiani in ferro arrugginiti.
Poca strumentazione per i laboratori e quando presente danneggiata a tal punto da essere inutilizzabile e pericolosa.
Materiali per i laboratori sono costosi e ricadono sulle spalle delle nostre famiglie: vogliamo materiali garantiti dalla scuola per eliminare la divisione classista degli studenti fra chi può permetterseli e chi non può.
– Contro un governo che finanzia la guerra invece che la scuola e i servizi pubblici
-Vicinanza e solidarietà al popolo palestinese, che sta venendo trucidato dalle forze armate israeliane, finanziate anche dal nostro Governo.
Solidarietà agli studenti palestinesi che a causa dei bombardamenti non possono andare a scuola.
-In solidarietà ai professori e ai lavoratori della scuola che come noi subiscono le problematiche di questo sistema scolastico e sono sfruttati e precari. Contro la riforma dei 60 CFU che limita la selezione e formazione di nuovi insegnanti su base economica e sociale. Non vogliamo la riforma delle pensioni, che porta l età minima di pensionamento a 67 anni, ma anzi vogliamo che il Governo investa nella scuola per assumere nuovi docenti giovani e preparati.
– Necessitá di sportelli psicologici garantiti con figure formate per supportare gli studenti con fragilitá o problemi di ansia. Necessità che sia presente dall’inizio dell’anno scolastico, con una quantità di ore adeguata agli studenti della scuola che soffrono disagi psicologici spesso causati dall’istituzione scolastica stessa, e che aumentano sempre di più ogni anno.
-Riscaldamenti antiquati e malfunzionanti, tanto che alle prime ore si registrano spesso temperature di 13 gradi, specie nei laboratori.
Occupare la scuola è per noi un gesto fondamentale di fronte a un presente sempre piu buio, ci impegnamo quindi a rendere la scuola lo spazio che vorremmo, si terranno attività di dibattito su temi scelti dagli studenti, si affronterà l’attualità sociale e politica del nostro paese, anche con approfondimenti in merito alla questione israelo-palestinese.
Tutto ciò che si svolgerà all’interno dell’edificio, dunque, sarà volto a creare per la prima volta una scuola aperta e informata, dove noi studenti siamo al centro delle attività e dei dibattiti, diventando così più consapevoli della realtà che ci circonda, ma soprattutto più consapevoli di noi stessi e della possibilità di far sentire la nostra voce!”