“Anche nel Decreto Sostegni, per l’ennesima volta, gli stagionali dell’agricoltura sono stati esclusi da ogni tipo di ristoro. Le lavoratrici e i lavoratori agricoli, quelli che lavorano negli agriturismi e nel settore ortofrutticolo e della trasformazione, sono stati nuovamente discriminati. I lavoratori di questi settori hanno perso, nel 2020, milioni di giornate di lavoro in Italia. In Emilia Romagna è stata stimata una perdita di oltre 550.000 giornate lavorative a causa della crisi del canale Horeca, ma anche a causa delle intemperie climatiche e cimici asiatiche, che hanno colpito duramente i territori a maggior vocazione ortofrutticola” affermano Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil.
“Nella provincia di Ravenna – in particolare per le grandi cooperative ortofrutticole, le cooperative di trasformazione e per gli stagionali agricoli negli agriturismi – si è verificato nel 2020 un calo di giornate rispetto al 2019 di oltre il 33%, provocando non solo una perdita di reddito per quei lavoratori, per lo più donne, ma anche una perdita di diritti previdenziali” spiegano i sindacati.
Sabato 10 aprile Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil scenderanno in piazza del Popolo a Ravenna, assicurando il pieno rispetto delle misure anticovid, per rivendicare: il riconoscimento delle calamità, anche ai lavoratori dei settori che hanno subito il calo del lavoro con la garanzia del trascinamento delle giornate lavorate l’anno precedente, ai fini della tutela assistenziale e previdenziale; l’estensione della Naspi ai dipendenti a tempo indeterminato di imprese cooperative e dei loro consorzi; il riconoscimento di una cassa integrazione stabile anche per i pescatori vista la forte riduzione dell’attività di pesca; il bonus per gli stagionali agricoli degli agriturismi; la necessità di rinnovare rapidamente il contratto provinciale degli agricoli privati, scaduto da oltre un anno.
“Quella del 10 aprile – commentano Roberto Cangini, Laura Mazzesi e Sergio Modanesi, rispettivamente segretari territoriali di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil – sarà una mobilitazione unitaria a livello nazionale che ci vedrà impegnati davanti a tutte le prefetture d’Italia dove, oltre a questi punti per noi essenziali, presenteremo anche la richiesta di riconoscere la ‘clausola sulla condizionalità sociale’ nella Politica agricola comune (PAC) e nei Piani di Sviluppo Rurale (PSR), per fare in modo che i contributi europei vadano solo a chi rispetta i contratti di lavoro e le leggi sociali. Rimarcheremo la nostra contrarietà al tentativo di semplificare, ancora di più, l’uso dei voucher in agricoltura, con gravi ricadute sulle tutele e i diritti dei lavoratori”.