I partiti di governo nazionale rappresentati a Ravenna, come già mediaticamente annunciato da Alberto Ancarani e da Alberto Ferrero nei giorni scorsi, si sono riuniti per avviare il tavolo che porterà alla definizione di un programma della coalizione e all’individuazione di un candidato sindaco condiviso. Il punto di partenza sarà infatti l’alleanza ufficiale fra Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia, che sono determinati ad avviare quanto prima i contatti con tutte le liste che siano disposte alla ricerca del cambiamento nel governo della città. A partire dai componenti l’attuale opposizione in consiglio comunale, si tratti di liste civiche o partitiche, purchè aperte ad un percorso che preveda un futuro per Ravenna non subordinato alla volontà del partito egemone nella storia della città.

Nell’incontro, cui hanno presenziato Luca Cacciatore Segretario Comunale della Lega anche in rappresentanza di Lorenzo Zandoli Segretario Provinciale, Alberto Ferrero e Patrizia Zaffagnini rispettivamente segretario provinciale e comunale FDI di Ravenna, Alberto Ancarani Capogruppo in Comune e Bruno Fantinelli della segreteria regionale in rappresentanza del Segretario provinciale Fabrizio Dore per Forza Italia, i tre partiti hanno condiviso le forti critiche ai due mandati di De Pascale, i risultati insoddisfacenti per la città e gli evidenti ritardi nel portare avanti il programma di mandato. Si è dunque determinata la comune condivisione di superare l’enpasse delle comunali del 2021 allorquando la coalizione dei partiti nazionali di centrodestra si presentò disunita e di vagliare le possibili alleanze partendo proprio dall’alleanza dei partiti con responsabilità di governo nazionale tenendo conto non solo delle liste che hanno fatto storicamente parte dell’opposizione alla sinistra in città, ma anche di quelle più centriste che potrebbero essere a disagio nella prosecuzione del cosiddetto “campo largo a sinistra”.

I tre partiti di centrodestra, nelle prossime settimane, alterneranno dunque gli incontri con le possibili liste disposte ad allargare l’alleanza a quelli meramente interni per la redazione del programma, avviando nel contempo il confronto anche con le organizzazioni datoriali, le forze sociali, le associazioni di categoria e gli ordini professionali.