È passato un anno dalla grande distruzione dall’alluvione della Romagna, i danni furono ingentissimi e tantissime le situazioni critiche “Fin da subito i Lions si sono impegnati per aiutare chi aveva bisogno per arginare i bisogni impellenti, donando disinfettanti, detersivi, acqua, idropulitrici,e hanno continuano a farlo con tenacia e dedizione”.
Un anno fa in particolare il Lions Club Faenza Lioness propose a più Lions Club italiani una raccolta fondi tesa a ristorare gli apicoltori del grave danno subito, tenuto conto di quanto la Regione Emilia Romagna aveva stimato e del tema di studio nazionale Salviamo le api e la biodiversità che i Lions Italiani avevano promosso per l’anno sociale 2023-2024.
La Regione aveva infatti individuato la perdita di oltre 250 milioni di api e la distruzione di 5.000 alveari, sui 45.000 censiti nella sola Romagna, e le conseguenze negative che tale catastrofe avrebbe provocato sull’agricoltura.
Il progetto denominato Ripartiamo dalle api per la parte tecnica ha visto il coinvolgimento dall’Associazione Romagnola Apicoltori, i cui soci avevano subito la perdita di 3760 alveari, pari al 75,20% degli alveari persi durante l’alluvione del maggio 2023 in Romagna.
La raccolta fondi partita a luglio 2023 si è conclusa lo scorso aprile e ha coinvolto i Club Lions del zona di Lecco (in termini lionistici la Zona A – IV Circoscrizione del Distretto 108 Ib1) e del Distretto 108 A a cui appartiene la Romagna. La ragguardevole somma raccolta ha permesso di donare ben 1150 api regina agli apicoltori romagnoli, utili a ricostruire altrettanti alveari per una concreta e veloce ripresa.
“La distribuzione delle api regina è giunta praticamente al termine in questi giorni, con grande soddisfazione dei 44 club Lions che hanno aderito al progetto e degli apicoltori e degli allevatori di api, anche loro gravemente colpiti dall’alluvione dell’anno scorso, che hanno partecipato all’iniziativa.
Un risultato di gran lunga superiore alle attese iniziali a dimostrazione della concreta vicinanza dei Lions ai bisogni della comunità e alla sostenibilità dell’ambiente per il ripristino di quella biodiversità andata distrutta”.