Nella vicenda dei lavoratori della Sovia si mescolano diversi elementi: una “falsa” cooperativa che viola norme e contratti, che “ruba” parte del salario; repressione delle libertà sindacali attraverso licenziamenti per chi rivendica diritti e costituzione di un sindacato di comodo.
I lavoratori di Sovia sono in maggioranza stranieri, provenienti dall’Africa occidentale e sono a tempo determinato. La precarietà del loro contratto assieme alla temporaneità del loro permesso di soggiorno è la miscela per garantire il massimo di ricattabilità. Per Sovia sono lavoratori che devono solo ringraziare per “essere stati tolti dalla strada” (un classico del razzismo dei padroni).
A loro sono riservati i livelli più bassi. Ma non basta. Sovia è una “falsa” cooperativa, e questo gli permette, abusando della legge sulla cooperazione, di sottrarre ai lavoratori il 10% del loro salario. Il risultato sono 400€ in meno rispetto ad altri lavoratori con le stesse mansioni, impiegati nello stesso stabilimento.
Sovia non vuole SGB in casa. In occasione della trasformazione a tempo indeterminato, i responsabili di Sovia consegnano ai lavoratori la delega di un altro sindacato. I lavoratori non firmano la delega del sindacato del padrone, ma decidono di organizzarsi con SGB.
Nei giorni successivi tutti i nostri iscritti vengono rimproverati dai responsabili di Sovia. Un lavoratore a tempo determinato viene accusato di avere spinto i colleghi a iscriversi a SGB, per questo viene sospeso e non gli viene trasformato il contratto di lavoro, stessa sorte a chi è troppo “vicino” ai nostri iscritti. Al loro posto arrivano parenti e amici del responsabile del sindacato di comodo dell’azienda.
Il 2 luglio i lavoratori sono scesi in sciopero con un presidio davanti ai cancelli di Marcegaglia, per chiedere che cessi il “furto” del loro salario e siano riassunti i lavoratori ingiustamente espulsi dalla fabbrica. Malgrado la grande partecipazione allo sciopero, Sovia continua a non essere disponibile a ristabilire la legalità. I lavoratori però non si fermano.
SGB fa appello a tutti i lavoratori, le forze sindacali, politiche e sociali ad essere domani a fianco dei lavoratori di Sovia.
La loro lotta non riguarda solo le loro condizioni di lavoro. E’ lotta contro lo strumento degli appalti che toglie diritti e salario ai lavoratori, contro lo smantellamento del diritto del lavoro che lascia campo libero alla fame di profitto dei padroni, contro la repressione verso chi lotta per i propri diritti, in difesa delle libertà sindacali.
Hanno già aderito all’appello:
Lavoratori in appalto BRT (Sol-Cobas) – Lavoratori in appalto Marcegaglia (SGB) – Lavoratori Coop Sociali in appalto Hera (SGB) – Educatrici Educatori in appalto Comune di Ravenna (SGB) – Ass. Italia-Cuba – Slai-Cobas SC – FGC Bologna – Rete Antifa Ra – PCI – Potere al Popolo Ravenna – PCL Romagna