I dipendenti di Saint-Gobain chiedono di non chiudere il polo estrattivo di Casola Valsenio

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Presidio di protesta dei lavoratori della Saint Goabin in occasione della Festa dei Frutti dimenticati di Casola Valsenio. Un centinaio i lavoratori impegnati all’interno dello stabilimento che si affaccia sulla cava di monte Tondo. Una ventina scarsa quelli che potrebbero essere inseriti in un percorso di accompagnamento alla pensione. Nel riconoscere i gessi emiliano-romagnoli patrimonio dell’Umanità, l’Unesco ha infatti indicato di cessare nel più breve tempo possibile l’attività di estrazione del gesso dalla cava e di riconvertire l’impianto alle porte di Casola. La stessa indicazione a cui era già arrivato lo studio commissionato dalla Regione Emilia-Romagna. Una soluzione che doveva essere già stata messa in atto per la verità da molto tempo. Oggi invece i lavoratori del polo estrattivo non conoscono il loro futuro.