A MUSA l’estemporanea d’arte di pittori locali e percorso di valorizzazione del prodotto tipico del territorio

Espongono: Ancarani Paolo, Brusaferro Maria, Campana Giovanna, Carnaccini Franca, Dipasquantonio Emilio. Fantinelli Livio. Gagliardi Alessandro.,Guidi Walter, Irmi Claudio, Maldini Giampiero, Manganelli Sergio, Mariotti Mara, Medri Luciano, Restori Elena, Retini Bruno e Romagnoli Giancarlo.

Ogni artista ha dato una sua interpretazione del soggetto Cardo esprimendo la capacità di catturare la bellezza nelle cose di tutti i giorni e di trasformare, attraverso l’arte, l’ordinario in qualcosa di straordinario.

Sabato alle 14.30 si terrà l’inaugurazione della mostra alla presenza dell’assessore alla cultura del Comune di Cervia Cesare Zavatta, di Barbara Monti,presidente di Slow Food Ravenna e dei pittori.

Una delle Mission di MUSA, museo del sale di Cervia è far conoscere e valorizzare le espressioni tradizionali del territorio. Il cardo di Cervia è un prodotto tipico locale dal peculiare tipo di produzione e lavorazione che ha rischiato di scomparire dalle nostre campagne, ma che fortunatamente è stato recuperato, rivalutato e oggi ha una sua area di produzione. Il Cardo Gobbo di Cervia ha fatto la sua comparsa ufficiale attorno agli anni Cinquanta, anche se il cardo in Romagna è coltivato da sempre, perché costituiva uno dei prodotti invernali dell’orto familiare. Sul territorio cervese dove una volta c’era il mare ora ci sono terreni sabbiosi che rendono il Cardo locale diverso dalle altre tipologie presenti in Italia. Viene coltivato con il sistema dell’interramento, che rende il gambo bianco, più tenero, dolce e, allo stesso tempo, permette di scaglionare la maturazione del prodotto durante tutto il periodo invernale, offrendo così continuità di presenza ai consumatori.

Fa parte dei prodotti della tradizione agricola cervese, che riserva agli ortaggi di sabbia un posto speciale.

Questa esposizione a MUSA, museo del sale di Cervia, vuole sostenere e illustrare l’inizio del percorso di valorizzazione per portare il Cardo Gobbo di Cervia ad essere accolto nell’Arca del Gusto che, come una sorta di “Arca di Noè” dell’alimentare raccoglie prodotti che appartengono alla cultura, alla storia e alle tradizioni di tutto il pianeta e che rischiano di scomparire. Un patrimonio straordinario di frutta, verdura, razze animali, formaggi, pani, dolci, salumi: l’Arca del Gusto segnala l’esistenza di questi prodotti, denuncia il rischio che possano scomparire e lavora per la loro valorizzazione.