Il sindaco Massimo Isola ha portato gli auguri della città a Olindo Mongardi, nato a Faenza il 30 marzo del 1922. Per l’occasione i due figli di Olindo, Devio e Mariangela, hanno organizzato un pranzo di compleanno in una trattoria della città che ha visto la partecipazione di circa 45 persone, tra le famiglie dei quattro nipoti e dei cinque bis-nipoti. Olindo, originario di Pieve Ponte ha per anni ha lavorato come agricoltore anche se da giovanissimo partecipò alla guerra, schierato con l’esercito italiano, per il quale fu spedito nei Balcani a guardia di un deposito di armi.
“La storia di Olindo -dice il sindaco Massimo Isola che ha portato al centenario i suoi auguri personali e quelli della città- è una vicenda comune a tanti faentini. Nato in una famiglia contadina, Olindo, giovanissimo, fu catapultato in guerra. A 19 anni, facendo parte del Regio Esercito, fu inviato nei Balcani, nel cuore della guerriglia Jugoslava. Dopo l’8 settembre del 1943, in seguito all’armistizio firmato dall’Italia, Olindo riuscì a fuggì raggiungendo a piedi, dopo centinaia di chilometri fatti a piedi, Faenza tornando nel podere di famiglia a Pieve Ponte dove, lungo il Senio, per diversi mesi si era fermata la linea Gotica. Si salvò assistendo però agli orrori e alle tragedie che per sempre lo segnarono nell’animo. Nel 1946, a guerra finita, mentre lavorava i campi, fu colpito dalle schegge di una delle tante mine che l’esercito tedesco in ritirata aveva lasciato lungo la linea del fronte. Olindo ha poi lavorato sempre come mezzadro, costruendo la sua bella famiglia che per il suo centesimo compleanno si è stretta attorno a lui”.
A Olindo, ancora in splendida forma fisica, il sindaco Isola, dopo essersi intrattenuto, facendosi raccontare alcuni aneddoti della sua vita, ha donato una litografia in segno di riconoscimento da parte della città di Faenza.