Era destinata al mercato ravennate la droga sequestrata nella tarda serata di sabato 9 maggio all’interno di un appartamento di un cittadino italiano e lungo la strada del rientro in caserma. Questo è l’esito dell’attività d’indagine dei Carabinieri della Stazione di Ravenna Via Alberoni nell’ultimo weekend.
I militari, acquisita la notizia che un 53enne italiano, residente nella zona Gulli, era in possesso di un considerevole quantitativo di stupefacente, hanno organizzano uno specifico servizio di osservazione nei pressi dell’abitazione, monitorando i movimenti del soggetto.
Appena avuta la possibilità di procedere senza pregiudicare il buon esito dell’operazione, i militari hanno fatto irruzione all’interno dell’appartamento rinvenendo 125 gr di Marijuana e due bilancini di precisione. Conferma questa che lo stupefacente, a breve, sarebbe stato smerciato nella “piazza” ravennate.
La professionalità dei militari dell’Arma non si ferma però neanche durante il rientro in Caserma per la stesura dei relativi atti dopo la perquisizione.
Infatti, gli stessi operanti, nel percorrere la strada per rientrare in caserma, notano la presenza di due cittadini tunisini, già a loro noti, intenti ad effettuare una compravendita di stupefacente.
Accostata l’auto di servizio, sono bastati pochi minuti di osservazione per decidere di intervenire proprio all’atto dello scambio e sequestrare ulteriori 125 gr. di eroina e la somma contante di € 250,00.
Di fronte agli elementi raccolti e al termine delle formalità il cittadino italiano e il pusher tunisino sono stati sottoposti agli arresti domiciliari presso le rispettive abitazioni, mentre per l’acquirente, trattandosi di persona senza fissa dimora, si sono aperte le porte delle celle di sicurezza del Comando Provinciale dei Carabinieri.
Nella mattinata odierna, a conclusione dei due distinti processi per direttissima tenutisi a seguito di udienza, svoltasi in remoto all’interno degli uffici del Comando Provinciale Carabinieri, il Giudice del Tribunale di Ravenna ha convalidato tutti gli arresti, disponendo l’obbligo di firma per il cittadino italiano, e l’obbligo di dimora – con permanenza nel domicilio durante le ore notturne – per i due cittadini tunisini.