La direttiva europea Bolkestein da oltre un decennio non consente ai bagnini di tutta Italia di dormire sonni tranquilli, lasciando un’intera categoria di imprenditori che vale il 20% del turismo dell’intera penisola, nell’incertezza del proprio futuro.
Il governo Meloni sta disattendendo le promesse elettorali fatte, creando ancora maggiore incertezza tra gli operatori del settore e i Comuni che, in assenza dei decreti attuativi, non possono affrontare le eventuali evidenze pubbliche.
La cooperativa di Cervia da anni sta lavorando assieme a numerosi consulenti su un piano industriale che proclama poter essere la panacea per l’intero settore.
Tuttavia, pur essendo un progetto finanziato dai bagnini di Cervia, questi non hanno mai avuto la possibilità di apprezzarne i contenuti, e anche la presentazione plenaria avvenuta lo scorso martedì 19 marzo non ha contribuito a chiarirne i contenuti, essendo stata esposta in maniera generica e poco comprensibile.
In seguito a tali considerazioni, un gruppo di balneari facenti parte della coop. di Cervia, mossi dall’interesse di comprendere al meglio la validità di questo progetto per poterne apprezzare i contenuti e per prepararsi al meglio a qualsivoglia futura evenienza, ha formalmente richiesto alla stessa coop. Bagnini delucidazioni al riguardo.
In questo momento è necessario più che mai lavorare tutti insieme, in maniera asincrona, con trasparenza e unione d’intenti, allo scopo di salvaguardare il valore delle aziende balneari e un modello imprenditoriale che da anni è un punto di riferimento per il turismo Italiano ed europeo, scongiurando situazioni simili a quelle avvenute a Jesolo nei mesi scorsi.