“Bene la disponibilità data dalla Regione Emilia Romagna e dallo stesso sindaco di Ravenna a ospitare l’hub nazionale per gas e rinnovabili, con Ravenna come piattaforma di rigassificazione e parco eolico. Una proposta che va nella direzione giusta e che la Cisl sosterrà nella redazione dei contenuti del Piano energetico regionale, di cui si è iniziato a discutere nel tavolo del Patto per il lavoro e per il clima. Così come, nella stessa sede, riproporremo con forza quelle proposte (sviluppo ulteriore del fotovoltaico, accelerazione degli iter autorizzativi sugli impianti di energie rinnovabili, ricorso al metano per garantire un’equa transizione, investimenti in tecnologie di cattura e stoccaggio dell’anidride carbonica) già auspicate dalla nostra organizzazione anche lo scorso gennaio e che gli eventi bellici hanno reso ancora più impellenti”.
Così il segretario generale della Cisl Filippo Pieri ha giudicato l’intenzione dell’Amministrazione regionale di ospitare, in un progetto condiviso con il ministro alla Transizione ecologica, l’impianto nazionale prevista dal decreto del Governo.
“I segnali di allarme lanciati in questi anni dalla Cisl regionale e dalla sua Federazione che segue il settore, la Femca, sono rimasti pressoché inascoltati. Non più tardi di quattro mesi fa, in tempi non sospetti, avevamo denunciato che aver ridotto la produzione nazionale di gas naturale dai circa 13 miliardi di metri cubi standard del 2004 ai sei della produzione attuale, con un fabbisogno nazionale di gas metano stimato in 72 miliardi i metri cubi standard, ci esponesse a rischiose turbolenze geopolitiche e a speculazioni economico – finanziare, con gravi ripercussioni su importanti realtà produttive della regione”, gli ha fatto eco il segretario generale della Femca Cisl ER Franco Garofalo.
“I provvedimenti contenuti nei diversi “pacchetti energia” del Governo per abbattere le bollette energetiche dei lavoratori, dei pensionati e delle imprese sono certamente necessari, tuttavia, se non sostenuti da proposte che incidano in maniera strutturale sui nostri approvvigionamenti energetici, rischiano di rivelarsi solo dei temporanei palliativi”, continuano i due sindacalisti.
“Di conseguenza, in questa delicata fase storica, per passare dalle enunciazioni di principio alla fase realizzativa, la transizione energetica necessita di politiche che siano ripensate con una strategia di medio periodo. Per questo e per rispondere alla contingenza, accanto allo sviluppo ulteriore del fotovoltaico, all’accelerazione degli iter autorizzativi sugli impianti di energie rinnovabili, al ricorso al metano per garantire un’equa transizione e agli investimenti in tecnologie di cattura e stoccaggio dell’anidride carbonica, l’hub nazionale per gas e rinnovabili da realizzare in tempi stretti e certi può essere un ottimo punto di partenza per la nostra regione e per tutto il Paese”, continuano i dirigenti Cisl.
“D’altro canto – conclude Garofalo – Ravenna è uno dei pochissimi distretti in Italia, se non l’unico, ad avere una rara combinazione di logistica, strutture, competenze tecniche e ingegneristiche e manodopera qualificata che lo possono far diventare uno dei punti di riferimento per ricezione e trattamento in sicurezza del gas naturale liquefatto che il Governo italiano riceverà grazie agli accordi sottoscritti con alcuni Paesi esteri”.