Si sono appena concluse le olimpiadi di Tokyo con grande soddisfazione di tutti quanti noi che abbiamo visto i nostri giovani farsi onore nelle discipline più disparate; sintomo anche di una capacità tutta nostra di adattarci a situazioni diverse e di interpretare discipline sviluppate in nazioni diverse e lontane.
questo, evidentemente è stato possibile perché’, a suo tempo, da qualche parte, un giovane dotato di un qualche talento ha trovato una palestra, una pista, una piscina, un campo, dove mettersi alla prova. questo incontro tra “talento” e “impianto” non deve essere lasciato al caso o all’iniziativa dei privati, ma deve essere un obiettivo delle amministrazioni pubbliche, soprattutto di quelle locali, che per loro natura sono quelle che possono “prendere per mano “questi giovani.
E’ accettabile che in una città come Ravenna ci debba essere una sola piscina da 50 metri che in alcuni orari vede la presenza anche di 6 o 7 persone per corsia?
E’ possibile che una città vocazione ciclistica come Ravenna non si possa fare un velodromo a disposizione dei tanti ragazzini che oggi per allenarsi devono ritrovarsi in parcheggi defilati o in strade chiuse della periferia?
E’ possibile che una città come Ravenna che ha fornito atleti di livello mondiale alla nazionale di atletica leggera non debba ospitare un meeting di richiamo?
E’ possibile che chi pratica pattinaggio a rotelle non possa disporre nemmeno di una struttura chiusa ove riporre le attrezzature senza doverle ricoverare nel garage di un cittadino disponibile?
Tra la realizzazione di un centro commerciale e l’altro la nostra amministrazione non ha pensato a qualche insediamento sportivo?
Quali opportunità sportive vengono date ai giovani di alcune località del nostro forese dove l’unico impianto sportivo presente è un campo da calcio in disuso con l’erba che arriva alla vita?
Quante medaglie devono ancora vincere i nostri ragazzi per richiamare l’attenzione sulle loro esigenze?
Il nostro, si sa, non è un paese per giovani. cerchiamo almeno di evitare che d’ora in poi i nostri ragazzi non debbano andare all’estero anche per fare sport oltre che per lavorare.