“Il giorno 17 dicembre 2020 sulla pagina Facebook del Comune di Ravenna è stato pubblicato un articolo informativo sulla avvenuta istituzione di un nuovo strumento telematico per inviare segnalazioni al Comune. Detto strumento, denominato “Comuni-chiamo” consentirebbe ai cittadini di inviare una richiesta di intervento sulle più svariate problematiche riscontrate sul territorio comunale” afferma Elisa Guerra, Coordinatrice provinciale di Alleanza di Centro per i territori.
“Seppur presentato come uno dei fiori all’occhiello dell’amministrazione comunale pare produrre il risultato opposto impedendo la facile comunicazione tra cittadino e Amministrazione” prosegue Guerra.
“Innanzitutto è da mettere in evidenza come lo stesso articolo, nelle sole undici righe di cui è composto usi termini come “piattaforma on line”, “pc”, “smartphone”, “app”, “Ios”, “Android”, “link”; termini sconosciuti ad una buona parte della cittadinanza anche in virtù del fatto che diventando sempre più anziana, è notoriamente una di quelle meno informatizzate… Quindi, il cittadino che intende segnalare una criticità al Comune, oltre a dover combattere col risponditore telefonico automatico di alcuni servizi comunali, oltre a dover stabilire se la criticità che intende segnalare è urgente o non urgente, deve anche essere munito di smartphone o pc e avere necessariamente un buon livello di conoscenza informatica” spiega Guerra.
“Chi ha realizzato questa “piattaforma on line” non ha pensato che buona parte della cittadinanza che ha bisogno dell’intervento dei diversi organi dell’Amministrazione a fatica riesce a spingere i pulsanti di un telefono “Brondi”, sperando di avere gli occhiali da vicino al seguito?; altresì non si è tenuto presente che la maggior parte delle segnalazioni così inviate sono carenti e generiche? E ancora, non si è pensato che l’istituzione di un tale strumento avrebbe determinato un aumento esponenziale delle segnalazioni, a fronte delle quali il personale preposto alla sua lavorazione non risulta essere commisurato?” afferma Guerra.
“E capiamo anche la grande frustrazione e senso di impotenza da parte del personale addetto a cui è stata messa in mano un’ arma spuntata. Non è proprio più possibile parlare con qualcuno, telefonare, scrivere? Non può essere il cittadino a cui non è concesso di conoscere la macchina comunale, a dover valutare la priorità di un intervento o individuare l’ente o l’organo competente alla risoluzione del problema riscontrato ! Altro che “comuni – chiamo”, questo sembra un vero e proprio “muro di gomma” contro il quale le iniziative del cittadino intraprendente sono destinate a rimbalzare” conclude Elisa Guerra.