Il Gruppo Europa Verde dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna ha presentato oggi in Commissione territorio, ambiente e mobilità un’interrogazione alla Giunta regionale per avere chiarimenti sulla richiesta di Edison Stoccaggio Spa, titolare della concessione di stoccaggio “San Potito-Cotignola”, di eseguire prove di iniezione in sovrapressione nel giacimento BB1 di San Potito di Bagnacavallo.
Una richiesta che ha allarmato i cittadini residenti nei territori limitrofi che hanno lanciato una petizione, in cui evidenziano i pericoli che potrebbe creare il superamento della originaria pressione statica di fondo in seguito all’ampliamento della capacità di stoccaggio tramite la tecnologia della sovrapressione: possibili inneschi di sismicità, subsidenza, sollecitazione degli strati profondi del suolo.
L’Assessore Colla, rispondendo all’interrogazione della consigliera regionale Silvia Zamboni, ha evidenziato che il Ministero dello Sviluppo Economico non ha autorizzato le prove di iniezione in sovrapressione e che, per quanto riguarda l’impianto di stoccaggio di “San Potito Cotignola” e l’esercizio in sovrapressione dell’impianto di Snam “Minerbio stoccaggio” (Bologna) il Ministero ha sottolineato che “attualmente, il sistema nazionale degli stoccaggi di gas naturale è già caratterizzato da una capacità in termini di volumi di gas stoccabile piuttosto elevata. Alcune criticità si rilevano solo in merito alla capacità del sistema di fronteggiare le “punte” di fabbisogno nei giorni critici dell’inverno. Pertanto, stante l’attuale situazione del sistema italiano di stoccaggio gas, le istanze relative alla sovrapressione potranno essere riprese in esame da questa Amministrazione nel caso in cui se ne presenti la necessità”.
“La risposta dell’assessore Colla mi rassicura” – ha commentato in commissione la consigliera Zamboni – . La posizione del Ministero fuga ogni dubbio. Il nostro paese ha una capacità di stoccaggio più che adeguata, non c’è quindi bisogno di aumentarla con l’esercizio della sovrapressione. Il problema semmai è rispondere ai picchi di richiesta di elettricità, garantendo la copertura del fabbisogno del nostro sistema sociale ed economico regionale. Una risposta che va data in termini sia di riduzione dei consumi tramite interventi di efficienza energetica sia di produzione di energia da fonti rinnovabili non fossili, in coerenza con il Patto per il Lavoro e il Clima e degli obiettivi europei e degli Accordi sul clima di Parigi di riduzione delle emissioni climalteranti”.