Ha rifiutato il test sierologico, una nuova vaccinazione e ora vuole tornare al lavoro. Così il medico infettivologo che è entrato all’interno dell’inchiesta sui green pass falsi dopo l’arresto del dottor Mauro Passarini ha fatto ricorso contro la sospensione inflittagli dall’Ausl Romagna. Lo scrivono Corriere di Romagna e Il Resto del Carlino. L’infettivologo vuole tornare a lavorare in ospedale e vuole riottenere il green pass.
A presentare il ricorso è stato l’avvocato Francesco Minutillo. Secondo il legale difensore, il suo assistito potrebbe tornare al lavoro, poiché, sebbene il green pass risulta ancora sequestrato, il certificato vaccinale rimarrebbe valido e risponderebbe quindi all’obbligo vaccinale introdotto per i professionisti della sanità.
Il medico ha rifiutato tutte le opportunità offerte dall’Ausl Romagna: non ha voluto sottoporsi al test sierologico, poiché invasivo, e non ha voluto ricevere una nuova dose di vaccino, poiché, a suo dire, già vaccinato.
Sono sei in tutto gli operatori del sistema sanitario coinvolti al momento nell’inchiesta riguardante i green pass. Di questi, solo uno si è sottoposto al momento al test per verificare la presenza di anticorpi e quindi l’avvenuta somministrazione del vaccino. Esame che ha dato esito negativo, rendendo necessaria quindi una vaccinazione vera e propria.