“L’area dei giardini Speyer non ha bisogno di essere raccontata ai ravennati, ai quali oltre che con le lamentele quotidiane di residenti e comitato sarà capitato almeno una volta negli ultimi anni di fare i conti con le frequentazioni quanto meno “sospette” definiamole così, che ne impediscono la fruizione e il transito in sicurezza.
Ai nostri concittadini e’ ben noto peraltro come l’area rappresenti il biglietto da visita della città, quanto meno per chi arriva in treno ed è costretto ad attraversarla, magari al buio e magari a piedi.
Da troppo tempo si parla di ipotesi, idee e possibili approcci, e seppur da un lato vada rilevato un aumento della presenza di forze dell’ordine dall’altro occorre prendere atto del fallimento di qualsiasi iniziativa posto che i controlli danno continui segnali di degrado in ulteriore inesorabile aumento: su questo i dati sono inesorabili: solo a gennaio 127 le persone identificate e 61 fra multe o denunce , il 10 febbraio 21 persone controllate e 10 sanzioni comminate e dulcis in fondo la notizia giusto ieri di una persona armata di machete che impauriva i passanti.
Non si pensi neppure, come qualcuno sostiene, che la realizzazione dello studentato (che comunque richiederà ancora due anni, tempo che la città non si può permettere) possa rappresentare una soluzione: il rischio è che aumentino sì le presenze di persone “tranquille” come gli studenti ma che al contempo tale presenza incrementi i fenomeni di spaccio, e che gli studenti stessi non trovino un ambiente favorevole allo sviluppo della civile e tranquilla convivenza.
E’ dunque finito il tempo delle chiacchiere e dei rinvii, servono decisioni dure e risolutive, per le quali non occorre troppa fantasia ma solo un po’ di coraggio.
Le proposte che mettiamo sul piatto sono essenzialmente tre, tanto concrete quanto banali nella loro semplicità oltre che non eccessivamente onerose, le elenchiamo nell’ordine, nella speranza che non vi sia, anche in questo campo, la necessità di rinviare le decisioni alla prossima legislatura (il voto di maggio porta sovente ad adottare questa scusa per rinviare decisioni), agendo fin da SUBITO azioni concrete ed incisive:
La prima proposta, la più semplice ed ormai annosa è l’ulteriore incremento del livello di presidio attraverso la creazione di un posto di polizia direttamente sul posto: si parla da anni dell’ex sede del Radio Taxi, di un presidio fisso misto e dell’ausilio eventuale delle associazioni di volontariato ebbene gli spazi ci sono, la giunta in genere ed il vice sindaco in primis aprano definitivamente il dibattito con gli attori e intervengano prima che la realizzazione dello studentato entri nel vivo e impedisca di progettare spazi che anche se piccoli.
La seconda proposta su cui è opportuno avviare una riflessione è la creazione di una recinzione, soluzione non certo entusiasmante in termini estetici e logistici, ma che ha dimostrato la sua indiscutibile efficacia nell’area dei giardini pubblici: dopo anni dalla realizzazione della recinzione va infatti preso atto come una scelta inizialmente osteggiata e discutibile abbia invece di fatto definitivamente risolto un problema reale.
La terza proposta è quella della creazione di una ZONA ROSSA, così come prevista dalla direttiva del ministero dell’Interno dello scorso mese di dicembre, uno strumento che ha già dato positivi risultati e che rientra nella più ampia strategia volta a garantire la tutela della sicurezza urbana e la piena fruibilità degli spazi pubblici da parte dei cittadini.
Una scelta che non deve essere confusa con una presa diposizione politica o con connotazioni di destra o di sinistra ma solo di buon senso, posto che l’ultimo provvedimento simile è stato adottato a Verona, città governata dal centro sinistra, in questo caso la decisione è di competenza esclusiva del Prefetto ma è evidente che le sollecitazioni che dovessero arrivare dalla giunta che governa la città non potrebbero rimanere inascoltate.
Ci aspettiamo che finisca il tempo delle chiacchiere e si passi dunque ad azioni concrete ed immediate, per quanto consentitoci dal nostro ruolo in consiglio comunale daremo la massima disponibilità a condividere qualsiasi tipo di percorso o strategia si decidesse di porre in atto.”
Nicola Grandi
Consigliere comunale di Viva Ravenna – Capogruppo