801 runner da 18 paesi diversi si sono dati appuntamento sabato 24 novembre alla 7^ edizione della “Trail del Cinghiale”, una delle ultime competizioni 2018 per l’attribuzione dei punti ITRA che quest’anno si è articolata su quattro percorsi. Una gara che è cresciuta in tutti i sensi quella che si è corsa nel periodo più selvaggio dell’anno a Palazzuolo sul Senio (FI), nella magnifica cornice dell’Appennino Tosco Romagnolo: sono aumentati gli iscritti, gli stranieri, i Premi, gli sponsor ma anche le gare con il nuovo tracciato da 15km, il quarto oltre alla 90/60/30km. Podio in parte italiano per la classifica assoluta.
Grande successo per la 7^ edizione della “Trail del cinghiale” che si è disputata sabato scorso, 24 novembre, a Palazzuolo sul Senio sull’Appennino Tosco Romagnolo nel periodo più selvaggio dell’anno.
Una gara in continua crescita: nei numeri delle iscrizioni raggiungendo quota 801 (300 in più rispetto al 2017) e per il numero degli stranieri, toccando 18 diversi paesi; sono aumentati i premi, arrivando a premiare 48 concorrenti più le squadra, oltre al Memorial Tamburini; è cresciuta negli sponsor; è cresciuta nei percorsi, inserendo – oltre alle 90km D+6000, 60km D+4000, 30 km D+2000 e 15Km D+800 – la 15 km chiamata Aspirante Cinghiale, che in linea con la filosofia della Leopodistica ha l’obiettivo di staccare la gente dal divano e riportarla in mezzo alla natura; è cresciuta nella logistica visto che gli organizzatori (Asd Leopodistica, in collaborazione con Asd Seniobike e Outdoor&Trekking Store Ravenna-Faenza) hanno inserito i pernottamenti fino a fondo valle coinvolgendo ogni angolo e persona del paese.
Sicuramente sono aumentati i volontari, a cui va il plauso maggiore, che per giorni, sotto la pioggia e con poche ore di sonno, hanno creato un villaggio itinerante sparso per i boschi più reconditi dove hanno distribuito sorrisi e supporti morali. Ma in assoluto l’incremento dell’edizione 2018 è stato la difficolta del percorso, pari alla quantità di fango creatasi per una continua e abbondante acqua piovuta nei due giorni della gara.
Podio maschile prevalentemente italiano per la 90km in assoluto. A tagliare per primo il traguardo è Roberto Viliotti, al secondo posto lo svedese Johan Carl Sorman, terzo classificato
A differenza delle Alpi le colline dell’Appennino Tosco Romagnolo sono ricche di argilla, non a caso Palazzuolo sul Senio è a confine con il territorio di Faenza città famosa nel mondo per la Maiolica, che si produce proprio con l’argilla delle colline.
Insomma il cuore degli appassionati di trail ha battuto sui livelli massimi su un percorso incredibile e difficile come offre sempre l’Appennino. Si è acceso il vero spirito di chi corre queste gare, che è vivere un’esperienza in mezzo al bosco in semi autosufficienza, facendo in conti con la natura e tutte le sue sfaccettature.
Viste le piogge la natura quest’anno si è mostrata nella sua veste più selvaggia e suggestiva, tra vegetazione incorrotta e paesaggi mozzafiato. Sport e montagna sono le protagoniste di questa corsa, la cui partenza all’alba ha comunque regalato magnifici colori e magici scorci che solo questi luoghi sanno regalare. L’organizzazione impeccabile ha previsto ottimi punti di ristoro e tanta cordialità degli staff che hanno interagito con i runner fino al traguardo.
Sono saliti sul podio della gara (90 km assoluti) che è una delle ultime gare dell’anno certificata per avere dei punti ITRA, necessari per poter aspirare a correre le gare di Ultratrail come appunto l’Ultra Trail del Monte Bianco: Roberto Viliotti al primo posto, al secondo posto lo svedese Johan Carl Sorman, terzo classificato ancora un italiano Ivan Geronazzo. L’americana Clark Alyssa è la prima delle donne seguita dalla tedesca Antje Knobloch e dalla svizzera Joly Caroline.