I dati rilevati al 20 di febbraio dicono che sono 58mila le persone disoccupate prese in carico dai Centri per l’impiego e che hanno attivato un proprio percorso per l’inserimento lavorativo supportati dagli operatori, orientatori ed esperti del mercato del lavoro dei soggetti accreditati al lavoro, pubblici e privati.
Migliaia gli incontri con gli operatori dei Centri, in maggioranza con donne (61,5%), svolti per approfondire competenze professionali e le esperienze lavorative, e per analizzare di ogni singola situazione, con un orientamento personalizzato.
E poi, la stipula di un Patto per il lavoro tra persone in cerca di occupazione e chi può aiutarle a rientrare nel mercato del lavoro.
Il Programma Gol realizza infatti una delle ‘missioni’ del PNRR, quella che prevede la riforma delle politiche attive del lavoro, ed è finanziato con 4,4 miliardi di euro, oltre ai 500 milioni di euro a valere su React-Eu.
Per la sua concreta attuazione, l’Emilia-Romagna può contare su una prima assegnazione di oltre 55 milioni di euro, a seguito del riparto nazionale del 20% della dotazione complessiva del Programma.
Sulle 51mila persone che erano state prese in carico dai servizi al 31 gennaio scorso, erano 15.749 i contratti di lavoro attivati.
Di tutto questo si è parlato questa mattina in Regione al convegno “Dinamiche del mercato del lavoro e impatto del Programma Gol – Obiettivi raggiunti e sviluppi del Piano attuativo regionale”, un’occasione di scambio e confronto che è stato aperto dall’assessore regionale allo Sviluppo economico, Vincenzo Colla, e le conclusioni del presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, e del ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Marina Elvira Calderone.
“In Emilia-Romagna questo Piano si inserisce in una visione strategica e unitaria della programmazione dei Fondi europei, nazionali e regionali che ha come riferimento il Patto per il Lavoro e per il Clima con tutte le parti sociali- ha sottolineato il presidente Bonaccini-. Grazie alla condivisione delle politiche per l’occupazione con tutti i firmatari e al sistema pubblico-privato per gli interventi di politiche attive, riusciamo a creare opportunità concrete per le persone insieme all’intero sistema regionale. Inoltre, continuiamo a investire nella formazione, tanto che per il prossimo biennio 2023-24 prevediamo un investimento di 200 milioni di euro all’anno con le risorse europee FSE+. E’ importante mettere in campo quanto possibile per far dialogare domanda e offerta di lavoro, e fare in modo che più sapere e più conoscenza siano condizioni anche per avere meno precarietà”.
“Gol è una straordinaria opportunità per attuare politiche attive nel nostro Paese lavoro- ha affermato nel suo intervento di apertura l’assessore Colla-. Come Emilia-Romagna abbiamo diposizione 50 milioni di euro all’anno per 5 anni per prendere in carico le figure più fragili, orientarle, accompagnarle in un percorso di formazione qualificata e incrociare domanda e offerta di lavoro. Per fare questa ricucitura sociale abbiamo investito da subito sui Centri per l’impiego: sia sulle sedi, riqualificando nuovi spazi e rendendoli più funzionali ed accoglienti, sia formando gli operatori, anche coinvolgendo le università, affinché siano in grado di relazionarsi con tutti i soggetti del territorio e di dar vita, a tutti gli effetti, a Centri per l’impiego di comunità. Contestualmente sono stati coinvolti tutti i soggetti privati accreditati che costituiscono la rete attiva per il lavoro”.
“Dare oggi risposte al mercato del lavoro – ha concluso l’assessore- richiede un impegno di tutti e su più versanti: dall’istruzione e formazione, alle imprese, alle parti sociali, alle istituzioni. Qui si inserisce anche la legge regionale per attrarre e trattenere talenti che abbiamo approvato da poco: per rispondere alle necessità delle imprese e garantire lavoro buono a tutti i livelli è necessario usare tutti i tasti di un pianoforte e farlo in modo armonico”.
Il Programma ‘Gol’
E’ rivolto a lavoratori con ammortizzatori sociali o altri sostegni al reddito, giovani, donne, persone con disabilità, over 55, lavoratori e lavoratrici con redditi molto bassi, persone disoccupate da più di sei mesi.
La profilazione permette di individuare per ciascuno la propria “distanza” dal mercato del lavoro.
Vengono individuate quattro situazioni diverse: persone che sono immediatamente occupabili, soggetti che necessitano di un aggiornamento o adeguamento del proprio profilo di competenze, persone che necessitano di una riqualificazione perché non possiedono professionalità spendibili sul mercato del lavoro e, infine, persone che necessitano del sostegno di misure di politica attiva e di interventi di carattere sociosanitario.
Sono già stati attivati percorsi a favore di tutte queste quattro tipologie di destinatari. Le misure di politica attiva del lavoro sono realizzate dai soggetti accreditati al lavoro, anche pubblici, mentre le misure formative sono erogate esclusivamente dagli enti di formazione professionale accreditati.
Le risorse del PNRR permettono il finanziamento dei programmi individuali per le persone e, in attuazione di quanto previsto dalla legge regionale 14/2015 per l’inclusione attiva attraverso il lavoro, anche i Comuni e le Aziende ASL intervengono nelle equipe multiprofessionali per individuare e garantire le misure di sostegno di carattere sociale e/o sanitario, come ad esempio contributi per la mobilità o per l’affitto.
Ad oggi in regione sono a disposizione oltre 550 sedi di erogazione di misure di politiche attive del lavoro accessibili su tutto il territorio, dove operano complessivamente oltre 800 operatori pubblici e 1.646 operatori privati. Si tratta di orientatori ed esperti del mercato del lavoro in grado di sostenere le persone nei percorsi di avvicinamento al lavoro.